"Natura in campo" |
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Un progetto complesso e multiforme, con l'ambizione
di incidere profondamente non su singoli elementi o segmenti
della produzione agro-alimentare delle aree protette di una regione (in
questo caso il
Lazio) ma di trainarne lo sviluppo con una visione d'insieme
innovativa e qualificante. Agricoltori, allevatori ed aree naturali protette
uniti
per conservare le risorse naturali, mantenere usi e costumi,
riscoprire sapori e tradizioni alimentari, promuovere sviluppo ed opportunità economiche
nuove. Le azioni del programma, assai articolato, prevedono:
Sapere cosa si produce nelle aree protette del Lazio è stato il primo obiettivo. Condotto con l'ausilio delle aree protette, l'inventario dei prodotti e dei produttori comprende produzioni biologiche, prodotti a denominazione d'origine, marchi riconosciuti a livello nazionale ed europeo ed è stato prodotto in edizione tipografica e in versione digitale sul web sotto forma di "Atlante dei prodotti tipici e tradizionali dei parchi del Lazio". Prodotti e servizi cui sarà concesso l'uso del marchio verranno promossi attraverso vari media. Oltre all'Atlante ed alla sua versione sulla rete Internet, sarà pubblicata una guida per gli operatori economici che servirà a fornire loro gli strumenti utili per valutare le possibilità offerte dal progetto e per suggerire obiettivi, azioni e singoli interventi per realizzare la partnership tra produttori ed aree protette. Al grande pubblico dei potenziali clienti è invece destinata una guida turistica alle aree protette ed alle loro produzioni, agli agriturismi, alla rete di servizi ristorativi e ricettivi, alle offerte di soggiorni didattici presso aziende agricole ed alla rete di locali - qui denominati Show Rooms Natura in Campo - in cui possono essere trovati e acquistati i prodotti delle aree naturali protette del Lazio. È stato inoltre allestito un modulo espositivo versatile e flessibile per portare la rete dei prodotti e dei servizi Natura in Campo nelle mostre e manifestazioni di settore nazionali ed internazionali. Altrimenti denominati botteghe Natura in Campo, gli Show Rooms saranno realizzati in Comuni compresi nelle aree naturali protette del Lazio e ricadenti nelle aree di intervento dell'Obiettivo 2 dei fondi strutturali dell'Unione Europea. Allestiti inizialmente solo per l'esposizione di prodotti confezionati, permetteranno di far conoscere ai visitatori non solo la realtà produttiva della singola area, ma anche l'intera offerta del sistema regionale di aree protette. I Comuni in cui verranno localizzati gli interventi sono stati scelti, oltre che sulla base della appartenenza all'area di intervento dell'Obiettivo 2, anche in base alla presenza di risorse naturali e culturali che siano in grado di richiamare visitatori ed offrire quindi a prodotti, servizi e produttori una vetrina efficace e qualificata. È stato predisposto un progetto di arredamento specifico che si collega, nelle forme, nei materiali e nei colori alle tradizioni laziali: linee semplici, legno di castagno con finitura a cera, vetri colorati nell'inserto che riproduce il marchio di Natura in Campo, terrecotte e vimine intrecciato per gli accessori. Il tutto ospitato in locali di interesse storico ed architettonico, in posizione idonea a garantire visibilità, accessibilità, frequentazione da parte dei visitatori. Sono già state definite le localizzazioni di Canale Monterano, di Bomarzo, di Sant'Oreste, di Amatrice, di Genazzano, di Terracina, Posta Fibreno e Subiaco. In quest'ultima sede il relativo show room, ospitato in locali offerti dal Comune e affidato in gestione a privati, già è parzialmente attivo con la vendita di prodotti tipici locali e biologici. Un'ulteriore struttura verrà con ogni probabilità realizzata a Itri, presso il parco regionale dei Monti Aurunci. Per favorire una migliore comprensione in ambito didattico del ruolo delle attività agricole nell'ambito delle aree naturali protette, verranno inoltre realizzate direttamente dall'Agenzia tre fattorie educative, nelle aree protette Monte Casoli di Bomarzo (riserva regionale), Monti Simbruini (parco regionale, il più esteso del Lazio) e Selva di Genazzano (monumento naturale). La ripartizione degli interventi - tuttora in corso - prevede finanziamenti complessivi per 960.000 euro, di cui 180.000 a carico dell'Arp. Ma cos'è una fattoria educativa? È un luogo fisico dove s'incontrano il mondo dell'agricoltura e quello dell'educazione: si tratta materialmente di ex-magazzini, silos e frantoi all'interno di aziende agricole tuttora funzionanti, recuperati all'uso didattico grazie a specifici allestimenti con attrezzatura per i laboratori rivolti al lavoro con i ragazzi in età scolare. La struttura interessata dall'intervento deve essere disponibile in comodato d'uso gratuito e per almeno dieci anni all'Arp. Deve poi essere collegata ad attività agricole in corso, in possesso di locali idonei per attività educative al coperto e ricadente nel territorio di un Comune di un'area protetta. Ogni intervento previsto comprende: realizzazione di due aree per lo svolgimento delle attività educative e l'accoglienza, acquisto di un kit multimediale per la didattica, realizzazione di pannelli didattici, realizzazione di laboratori educativi per la conoscenza dei cicli produttivi, realizzazione di un centro di documentazione. Le fattorie educative svolgeranno un ruolo di sperimentazione e promozione di programmi educativi da utilizzare anche in altre iniziative ad opera di operatori privati. A queste tre iniziative dirette se ne aggiungeranno altre private cui sarà concesso l'uso del marchio se rispondenti ai requisiti previsti nel regolamento. |