PARCO NAZIONALE DELL'ASPROMONTE |
Regione: Calabria |
Estensione: 76.053
ettari |
Anno di istituzione: 1994 |
Sede: via Aurora -
Gambarie
89050 Santo Stefano
Aspromonte (RC) |
Telefono: 0965 743060 |
Fax: 0965 743026 |
www.parks.it
www.parcoaspromonte.it |
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Prevenzione antincendi, un problema serio anche e soprattutto
nelle aree protette di tutta Italia. Migliaia di ettari in fumo
ad ogni estate, l'impegno talvolta anche eroico della Forestale e degli
altri corpi di vigilanza, le polemiche sugli stagionali, i mezzi insufficienti.
Per il parco nazionale dell'Aspromonte, tradizionalmente uno dei
più colpiti, il 2001 è stato l'anno della svolta.
Tramite un bando sono state individuate le associazioni di volontariato,
regolarmente iscritte al registro della Protezione civile, disposte
a lavorare con l'ente per la sorveglianza. Sono stati presentati
e approvati progetti, ciascuno riportante la zona del parco da sorvegliare,
i volontari e i mezzi impiegati, il numero di ore del servizio, etc. L'ente
ha quindi assegnato a ciascuna associazione un contributo (300 i milioni
di vecchie lire impegnati complessivamente) in base agli ettari sorvegliati
e ad un parametro di rischioincendi dell'area considerata, legandone
però l'erogazione - ecco l'originalità del progetto
- a un meccanismo innovativo.
Infatti il 50% dei soldi viene trasferito
a tutte le associazioni beneficiarie mentre la restante metà, a
stagione finita, viene corrisposto all'associazione solo se nel
territorio di sua competenza non si sono verificati troppi incendi. Più nel
dettaglio, se la superficie percorsa dal fuoco non supera lo 0,2% del
territorio assegnato, la restante metà del finanziamento viene
assegnata per intero; se è compresa tra lo 0,2 e lo 0,4%, il finanziamento
viene ridotto del 20%; se il fuoco si mangia tra lo 0,4 e lo 0,8% dell'area
da sorvegliare, la riduzione è del 50%. Proprio niente soldi, infine,
laddove la percentuale andata in fumo supera lo 0,8% (cioè mediamente
circa 80 ettari) dell'area da sorvegliare. In quel primo anno solo
un'associazione è stata penalizzata, mentre tutte le altre
hanno avuto pagato il contributo per intero. E gli ettari di bosco bruciati
sono calati drasticamente, scendendo a 120 dai 359 della stagione precedente.
Nel 2002 gli ettari andati a fuoco sono stati quindi 290, nel terribile
e siccitoso 2003 ben 420, nel 2004 di nuovo 178. Infatti, visto il successo,
l'iniziativa è stata ripetuta per tutti gli anni a seguire.
Anche l'avviso pubblico relativo al 2004 riporta numerose condizioni
per il finanziamento di interventi antincendio all'interno del parco.
I servizi richiesti sono due:
- servizio di avvistamento organizzato
con personale a terra, munito delle attrezzature necessarie
all'avvistamento
e successiva pronta comunicazione alle sedi operative del Cfs, che dovrà garantire
- mediante due turni, con sovrapposizione minima tra gli stessi - una
copertura oraria dalle 6 alle 22 tutti i giorni della settimana;
- servizio
di spegnimento organizzato mediante l'ausilio di autobotti o moduli
AIB montati su automezzi fuoristrada stazionanti in punti fissi, che saranno
attivati dalle vedette dell'associazione interessata ma che in caso
di necessità sono tenuti ad intervenire anche sul territorio
affidato ad altre associazioni, e attenendosi alle disposizioni impartite
dal Cfs,
garantendo una copertura oraria sempre dalle 6 alle 22 tutti
i giorni.
I parametri in base ai quali viene determinata l'entità dei
singoli finanziamenti sono la superficie dell'area da controllare,
la sua vulnerabilità (il riferimento è agli incendi avvenuti
in passato), il numero dei volontari e dei mezzi impiegati, la tipologia
di servizio che verrà prestato. Le associazioni che nel 2004 hanno
ottenuto l'assegnazione dei fondi sono otto: Anpana, Europa Unita,
Volontariato Cinque Frondi, Volontariato Utilità, San Giorgio Soccorso,
Ekoclub International, CRO Protezione Civile, Arci Pesca. L'impegno
finanziario è stato
in tutto pari a 250.000 euro. |