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Può stare anche sotto al cofano dell'auto di
servizio la "buona pratica" di un parco. È il caso
della Toyota Prius di cui si è dotata il parco di Vejo. Un'area
protetta unica, con straordinarie testimonianze estrusche a due passi
dal Grande Raccordo Anulare di Roma: con resti di templi, pianori tufacei
solcati da forre profonde, boschi, tombe affrescate che si aprono nella
campagna già assediata dall'avanzare della città. E adesso,
anche con testimonial in più dello sviluppo sostenibile concreto,
messo in pratica tutti i giorni. La Toyota Prius è stata acquistata
dal parco nel novembre 2001 e viene generalmente usata come automobile
di rappresentanza. Di listino costa intorno ai 25.000 euro e le spese
di manutenzione, confermano all'ente, sono quelle di una normale autovettura.
L'interno è tradizionale e ogni cosa è al suo posto, comprese
le dotazioni attese in un'auto della categoria: doppio airbag, cruscotto
ergonomico, chiusura centralizzata, volante regolabile, etc. La carrozzeria è a
cinque porte, con portellone e bagagliaio regolamentari. Dov'è allora
la rivoluzione? Sta tutta nel motore, in realtà un doppio propulsore
che funziona alternativamente a benzina e a energia elettrica, gestito
da un sofisticato computer e in grado di abbattere in maniera consistente
i fumi di emissione. Una tecnologia ormai matura e dalla portata enorme
dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico che, come tutte le
grandi novità, ancora stenta ad imporsi sul mercato. Chi più e
meglio di un parco, hanno pensato a Vejo, può e dovrebbe farsene
promotore? Il sistema di propulsione della Prius usa la potenza prodotta
in eccesso dal motore a benzina per caricare le batterie. In pratica,
accumula corrente quando la vettura frena o viaggia in discesa. Al contrario,
quando serve una potenza maggiore - come durante un sorpasso - il motore
elettrico viene comandato per funzionare insieme a quello a benzina.
Inoltre, quando il motore a benzina inquinerebbe più del normale
il computer di bordo lo spegne. E ancora: in fase di partenza è sempre
il motore elettrico da 30 Kw ad avere la meglio su quello a benzina,
che solo in velocità entra in funzione. Chi guida, confermano
al parco, non si accorge di nulla e non gli rimane che controllare come
il computer fa funzionare a suo piacimento i due motori. A Vejo durante
i sopralluoghi su terreni particolarmente accidentati non viene utilizzata,
gli preferiscono il resto del parco auto e cioè due Fiat Panda
4x4 e il pick-up Mitsubishi L200 che d'estate viene dotato pure di modulo
antincendio. In ogni caso la nuova tecnologia non ha mancato di suscitare
curiosità e interesse, pur se nessun dipendente del parco finora
ha pensato di acquistarla anche per sé. La vettura viene poi
utilizzata dall'ente anche in occasioni particolari: è il caso
delle "domeniche ecologiche" organizzate dal Comune di Roma,
dove la Prius viene esposta a cura del parco di Vejo appunto come "buona
pratica" di mobilità sostenibile. La Prius percorre oltre
30 chilometri con un litro di benzina ed emette un quarto di sostanze
inquinanti rispetto ai più recenti e puliti motori a benzina.
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