DIREZIONE REGIONALE TURISMO, SPORT, PARCHI - SETTORE PIANIFICAZIONE AREE PROTETTE |
Regione: Piemonte |
Estensione: 1983 |
Anno di istituzione: 1974 |
Sede: via Nizza 18
10125 Torino |
Telefono: 011 4323566 |
Fax: 011 4325919 |
www.regione.piemonte.it/
parchi/rivista |
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L'anno scorso ha compiuto vent'anni, un anniversario che in Italia solo un pugno di parchi nazionali e regionali ha potuto finora festeggiare. Ogni mese arriva nella buca delle lettere di diverse migliaia di abbonati affezionati, spesso fedelissimi (il 15% la segue dal primo numero!), portando puntuale 48 pagine di colori e suggestioni, notizie e approfondimenti. Sui parchi, quelli piemontesi e non, e su tutto ciò che gravita intorno al loro mondo con competenza, passione, professionalità. Piemonte Parchi è un mensile di informazione e divulgazione naturalistica edito dalla Regione Piemonte. Detto così prende poco spazio, in realtà la sua è una storia fatta di molte tappe e non tutte facili. Nasce nel 1983 (due anni dopo Airone, la testata storica dell'editoria del settore) come trimestrale e supplemento della pubblicazione Notizie della Regione. Diventa bimestrale nel 1986 ma la sfida più grande, quella del mercato, risale al 1993 quando la Regione decide che i costi per l'invio gratuito a chiunque ne facesse richiesta (erano in quindicimila) sono insostenibili. Gli abbonamenti si dimezzano ma restano pur sempre migliaia, stavolta paganti, e la barca va. Al punto che nel 1999 la rivista diventa a periodicità mensile. Non basta ancora: dal 2002 le 32 pagine di ciascun numero crescono fino a 48. Oggi questo doppio piccolo miracolo editoriale, doppio perché l'editore è un ente pubblico e conta circa novemila abbonati paganti cui se ne aggiungono quattromila gratuiti intestati ad assessorati, enti gestori di parchi, centri visita. Ulteriori tremila copie (cifre indicative) vengono ogni mese diffuse ad eventi come fiere, mostre e conferenze. Cosa racconta Piemonte Parchi? Intanto la straordinaria realtà e varietà costituita dal ricco sistema piemontese di aree protette. Sessanta tra parchi e riserve regionali che, insieme e a partire dal 1975, salvaguardano l'8% del territorio regionale. Un sistema vivo, governato e abitato da uomini e donne, che muta nel tempo facendo registrare novità quali l'apertura di nuovi servizi ai visitatori, l'ampliamento di un'area, l'arrivo di una nuova specie o il rischio d'estinzione per un'altra, il varo di un piano d'azione gestionale. E la materia non manca, spaziando il sistema regionale dall'area alpina alle fasce del Po passando per gli ambienti collinari, i contesti monumentali di grande rilievo anche paesaggistico (basti pensare ai Sacri Monti, di recente inseriti nella prestigiosa World Heritage List dell'Unesco), le aree protette periurbane. Ma i temi trattati sono anche quelli di natura più generale che comunque intersecano la vita dei parchi. Per esempio acqua, botanica, caccia, ecomusei, ecosistemi, educazione ambientale, esplorazioni, estinzioni, reintroduzioni, etologia, fauna, flora, fiumi, giardini, guardiaparco, inquinamento, mimetismo, musei naturalistici, paesaggi, ricerca, sacri monti, turismo... Ma soprattutto, è chiaro, parchi: naturali, urbani o letterari che siano, italiani, europei, nel mondo. Oltre ai numeri ordinari la rivista realizza numeri speciali tematici, ultimamente tre all'anno. Alcuni dei titoli più recenti sono Il ritorno del lupo, Una Corona verde, le Alpi, I giardini del Piemonte, Gli ecomusei, La speleologia in Piemonte, I parchi in Europa, Val Grande - 10 anni di parco, I Sacri Monti, Itineranti nel gusto. Una volta all'anno viene poi pubblicato l'Atlante dei parchi, una agile guida alla fruizione turistica delle aree protette piemontesi. L'edizione del 2004 è la settima, puntualmente aggiornata, e in ben 64 pagine elenca le caratteristiche delle singole aree, suddivise per province, nonché una messe di dati suddivisi per categorie: centri visita, sentieri autoguidati, percorsi per i disabili, percorsi a cavallo, piste ciclabili, aree picnic, accesso ai cani, piste sci di fondo, aree camper, campeggi, servizio meteo e previsioni locali. Chi realizza materialmente Piemonte Parchi? La redazione - un manipolo di quattro persone a tempo pieno, più la segreteria e poche altre a tempo parziale, guidato (dal 1992) da un direttore di grande sensibilità e fiuto giornalistico, Gianni Boscolo - nonché una cerchia nemmeno troppo ampia di collaboratori tra giornalisti, fotografi, naturalisti, divulgatori, talvolta direttori e guardiaparco. Un gruppo ormai affiatato, seppure con continui nuovi apporti, ma non è soltanto lì che va cercata la formula magica del successo della rivista. Come tutti i progetti vincenti Piemonte Parchi ha dalla sua molti atout, a cominciare dal grande equilibrio con cui miscela lo stambecco e le miniature rinascimentali, ninfee e filatelia, gli ultimi studi sull'istrice e le tipologie dell'edilizia rurale da preservare. Insomma, natura & cultura. Cui si accompagnano altri tandem azzeccati: la cultura locale e gli sguardi alle grandi eco-questioni mondiali, l'educazione ambientale e la ricerca scientifica, i parchi raccontati passo passo (con la rubrica "Sentieri provati") e quelli a poco a poco protagonisti - nel bene e nel male - delle cronache, dei progetti comunitari, della vita istituzionale e socio-economica del Paese. Accostamento felice è anche quello tra le illustrazioni e le fotografie: le prime sono spesso riproduzioni di opere d'arte, le seconde vantano spesso un'elevata spettacolarità e comunque non sono mai al di sotto di un più che buono standard qualitativo (risultato raro, purtroppo, nel piccolo mondo dell'editoria dei parchi). Scorrendo le pagine della rivista, così, si è piacevolmente accolti da un campionario di colori e di forme imbastito da una grafica accorta e a forte impatto, nonostante ciascun articolo non superi le 3 o al massimo 4 pagine di sviluppo. Vanno poi sottolineate altre condizioni per così dire favorevoli dell'assetto attuale della rivista: come il buon rapporto con gli uffici regionali, a cominciare dal Settore Parchi guidato da Ermanno De Biaggi, o l'assenza assoluta - graditissima ai lettori, come ha dimostrato un recente sondaggio - della pubblicità. Oggi alla Regione stampare e spedire la rivista costa circa 90.000 euro l'anno, cui si aggiungono 5.000 euro per i collaboratori esterni che forniscono testi, fotografie, illustrazioni e, naturalmente, i costi per le spese redazionali. Dal 2000 Piemonte Parchi è anche su Internet (www.regione.piemonte.it/parchi/ rivista) con una versione on line della rivista, che non è però una replica della versione cartacea ma un magazine di approfondimento, che conta 45mila pagine aperte ogni mese e ulteriori rubriche e spazi specifici per un totale di circa tremila pagine. E la rivista elettronica raggiunge i suoi lettori anche con una newsletter settimanale, inviata a oltre 3000 iscritti. Diffusa in tutti i centri visita dei parchi del Piemonte e in occasione di fiere ed eventi, oltre al suo ruolo di informazione la rivista rappresenta anche un formidabile (il principale?) strumento di promozione e sostegno del sistema regionale complessivo delle aree protette. Rendendolo mese dopo mese più conosciuto e dunque più robusto ed efficace. Un esempio da seguire, insomma, per gli altri sistemi regionali di parchi e riserve. Per conoscere e apprezzare (e magari copiare) la rivista basta abbonarsi: per un anno costa 14 euro. |