Cooperazione internazionale |
PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO |
Regione: Campania |
Estensione: 7.259 ettari |
Anno di istituzione: 1995 |
Sede: piazza Municipio 8
80040 San Sebastiano
al Vesuvio (NA) |
Telefono: 081 7710911 |
Fax: 081 7718215 |
www.parks.it
www.vesuviopark.it |
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Un progetto internazionale di scambi di esperienze, studi, buone pratiche gestionali per le aree protette d'Europa. Questo, in sintesi, l'obiettivo complesso e ambizioso del progetto "Rete dei Parchi" promosso dal parco nazionale del Vesuvio e approvato per il finanziamento coi fondi comunitari del programma Interreg III. Creare una banca dati che finora non c'è sul grande patrimonio di iniziative politiche e realizzazioni concrete messo in piedi in pochi decenni dai parchi del Vecchio Continente. E pure - strada facendo - contribuire al disegno portato avanti dalla Federparchi con il sostegno del ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio della creazione, laboriosa ma necessaria, di una grande associazione dei parchi del Mediterraneo. Con numerose opportunità (non sempre adeguatamente colte) offerte alla sfera d'azione delle aree protette, Interreg III è un iniziativa comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per la cooperazione tra regioni dell'Unione europea per il periodo 2000-2006. L'obiettivo della nuova fase di Interreg è di rafforzare la coesione economica e sociale nell'Unione, promuovendo da un lato la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale e dall'altro lo sviluppo equilibrato del territorio. Il progetto promosso dal parco rappresenta un tentativo di sistematizzare le politiche di pianificazione e di gestione del territorio secondo linee tematiche comuni. Partendo da una considerazione di fondo: e cioè che il continente europeo può essere letto come un "ambiente" unitario. Tutti gli Stati sono, infatti, accomunati di fatto da processi di concentrazione insediativa in alcune aree e da processi di spopolamento in altre. Gli ambiti territoriali marginali soggetti allo spopolamento hanno preservato l'integrità delle risorse e dei valori, ma di contro hanno risentito anche di un forte rallentamento nella crescita socio-culturale ed economica. Negli ambiti territoriali che hanno, viceversa, condizioni di sovrautilizzazione delle risorse - testimoniata dall'elevato livello di crescita degli insediamenti umani - si è spesso assistito alla perdita dell'identità culturale e comunque ad una stagnazione economica. Quali sono state le risposte dei singoli Stati? Le più varie. Più o meno azzardate, influenzate dalle singole storie e contesti socio-economici, comunque in ordine sparso e senza al contrario condividere sin qui esperienze, storie, soluzioni. Venendo ai parchi, su questo postulato nasce l'esigenza della creazione di reti ambientali che contemplino i duplici aspetti della nuova Europa, resi più manifesti dopo il recente allargamento. Da un lato le aree protette comprese nel bacino del Mediterraneo, profondamente influenzate dall'attività dell'uomo, con problemi di insularizzazione e difficoltà ad individuare grandi spazi di connessione. Dall'altro le aree protette dell'Europa settentrionale, orientale ed atlantica, meno esposte a un'azione antropica così massiccia e con potenziali corridoi ecologici di vaste dimensioni. Cosa produrrà materialmente il progetto Rete dei Parchi? Oltre al risultato più difficile di natura immateriale, e cioè una rete internazionale e permanente di rapporti e scambi ancora tutta da realizzare, vi sarà la creazione di una banca dati tecnologicamente avanzata, basata sul web e fondata sui progetti già realizzati o avviati. Parchi naturali, enti di ricerca ed amministrazioni responsabili della gestione di aree protette vi apporteranno i riferimenti delle esperienze condotte con successo nei rispettivi ambiti territoriali d'intervento, rendendo immediatamente disponibili non solo i risultati ma pure pratiche e procedure con indubbio beneficio per la programmazione di esperienze similari. Inoltre, i soggetti gestori verranno in questo modo stimolati a ulteriori scambi al fine di migliorare la propria resa sui territori di azione. Verrà anche istituito un Osservatorio permanente, cui sarà affidata la gestione dell'implementazione del portale web e il coordinamento nel lungo periodo della Rete. Grazie una fitta rete di collaborazioni intessuta negli anni, per questo progetto il parco sarà capofila di un partenariato di ben trentasei aree protette del bacino del Mediterraneo che coinvolgerà i Paesi della riva meridionale ed orientale (Algeria, Tunisia e Israele) e altri Stati membri dell'UE (Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Grecia e Malta). Il finanziamento complessivo al progetto Rete dei Parchi ottenuto a Bruxelles è di euro 1.371.200,00. |