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PARCO REGIONALE DELLE ALPI MARITTIME
Regione: Piemonte
Estensione: 27.832 ettari
Anno di istituzione: 1995
Sede: piazza Regina Elena 30
12010 Valdieri (CN)
Telefono: 0171 97397
Fax: 0171 97542
www.parks.it

Si chiama "Ecoturismo In Marittime" ed è un'associazione unica nel panorama delle aree protette italiane. A promuoverne la costituzione è uno dei più importanti parchi piemontesi, quello delle Alpi Marittime, istituito nel 1995 con l'ampiamento del preesistente parco naturale dell'Argentera (nato nel 1980) al vallone del Sabbione e alla contigua riserva del Bosco e dei Laghi di Palanfrè. Una grande oasi estesa su 28.000 ettari, dalla val Grande in val Vermenagna a gran parte della val di Gesso, alla valletta di Aisone in valle Stura. E per di più confinante per ben 35 chilometri col parco nazionale francese del Mercantour, altro gioiello di natura e cultura. Nata nel 2002 dalla collaborazione tra operatori turistici, amministrazioni locali e parco, l'associazione "Ecoturismo In Marittime" è il principale strumento di applicazione della Carta europea per il turismo sostenibile cui il parco ha aderito insieme agli altri soggetti pubblici e privati. A presiederla è il proprietario di un campeggio in valle Gesso, vicepresidente è l'assessore al turismo di un Comune del parco, segretario il gestore di un ristorante locale. La creazione di una realtà che coinvolge oltre al parco sei enti pubblici (i Comuni di Aisone, Entracque, Valdieri, Vernante; le Comunità montane Valli Gesso-Vermenagna-Pesio e Valle Stura) e, al momento, 37 operatori turistici locali, rappresenta l'ultima tappa di un percorso iniziato nel 1995 quando il parco delle Alpi Marittime venne scelto insieme ad altre nove aree protette del Vecchio Continente per la realizzazione della Carta europea per il turismo sostenibile nelle aree protette. Nell'ambito di questo progetto e a partire dal 1998, il parco ha predisposto con la consulenza di uno studioso di fama internazionale - l'inglese Richard Denmann - una strategia di sviluppo turistico basata in tutte le sue fasi (sia di studio sia di realizzazione) su un forte coinvolgimento delle amministrazioni locali e degli operatori turistici. Decine di incontri e riunioni, un corso di formazione, una visita di studio nel parco catalano della Garrotxa, considerato uno dei migliori esempi europei per quanto riguarda la gestione del turismo sostenibile, il confronto continuo sulle iniziative da intraprendere nell'ambito dell'accoglienza, trovano ora una finalizzazione con la nascita della nuova associazione. "Ecoturismo In Marittime" si pone l'ambizioso obiettivo di conciliare lo sviluppo turistico dell'area protetta con l'esigenza di tutelare un ambiente di straordinario pregio naturalistico. Tutti gli attori del territorio svolgono una quotidiana azione di promozione, nelle istituzioni come nel proprio lavoro. Alberghi, campeggi, agriturismi, rifugi, ristoranti, bar, pizzerie, negozi vari (c'è pure un distributore di benzina e meccanico) che aderiscono all'iniziativa sono facili da riconoscere: espongono nei locali una targa con il logo dell'Associazione e una sintesi dei suoi scopi statutari. Tra le prime iniziative che l'associazione intende sviluppare c'è la promozione di pacchetti turistici per il Nord Europa, studiati in ogni dettaglio da un esperto tedesco di ecoturismo, Michael Meyer. Grande attenzione sarà comunque rivolta anche al mercato locale: come hanno sottolineato molti operatori nelle prime riunioni dell'associazione, il parco va fatto conoscere innanzitutto al pubblico italiano, piemontesi in testa. Naturalmente accanto alle iniziative di promozione delle valli andranno programmate concrete azione di miglioramento dell'accoglienza turistica, in linea con i principi della Carta europea. Gli ambiti di applicazione sono molti. Dal risparmio energetico, allo smaltimento differenziato dei rifiuti, alla riduzione degli sprechi; e ancora: utilizzazione preferenziale di prodotti locali e di manodopera del posto, riproposta di piatti della tradizione locale, politiche di sconti nei periodi di minor affluenza, pacchetti pensati per la clientela (escursionisti, ciclisti, appassionati di flora e fauna) più sensibile alla conservazione del patrimonio naturale. C'è poi da sottolineare che le strutture di accoglienza rappresentano - e ciò vale in particolare per quelle poste in quota, come i rifugi, e per quelle maggiormente inserite nell'ambiente rurale, come gli agriturismi - i punti che potenzialmente hanno maggiori possibilità di influire sui comportamenti dei turisti. L'educazione ambientale e la conoscenza del territorio e delle identità locali possono dunque essere trasmessi in prima battuta proprio dai gestori delle attività turistiche: per questo uno stretto e continuo contatto con il parco è assolutamente indispensabile. La quota annuale di adesione è di 100 euro per i privati, raddoppiata nel suo complesso a spese del parco che si accolla pure altri 5000 euro. I Comuni, e soprattutto Entracque, contribuiscono con 11.000 euro. Come si spendono questi soldi? Soprattutto per azioni promozionali e formative. Si stampano depliant e opuscoli, si partecipa a fiere ed eventi anche internazionali, si effettuano corsi e viaggi di formazione. Nel 2004 si è organizzato pure un corso di inglese per gli operatori. Complessivamente, è cresciuta la proposta qualitativa e la sensibilità verso un modello di turismo realmente sostenibile. Un obiettivo per nulla scontato, tra montagne quasi spopolate (tremila in tutto i residenti) e con un'offerta iniziale lacunosa al punto da suggerire al parco stesso l'apertura di due alberghi- rifugi. Nonostante indifferenze poco comprensibili, come ad esempio quella del sistema regionale di promozione turistica, molti pregiudizi sul parco sono caduti e il confronto continuo e approfondito con una parte così rilevante della comunità locale indubbiamente paga.