OASIS di novembre ha dedicato un ampio ed interessante servizio al Delta del Po. In una breve nota introduttiva l'on. Gianluigi Ceruti ricorda che la Camera "ha incluso anche il Delta del Po, nel Veneto e in Emilia-Romagna, nell'elenco dei nuovi Parchi nazionali terrestri". Inclusione quanto mai saggia e opportuna a parere dell 'on. Ceruti in quanto "il Delta del Po è costantemente in pericolo perché le amministrazioni regionali e comunali si rincorrono in una serie di progetti e di interventi uno più rovinoso dell 'altro ". Con la istituzione del Parco Nazionale si è perciò scongiurato il pericolo di un parco 'interregionale' e la conseguente calata dei Lanzichenecchi, ai quali il parlamentare Verde equipara quelle 'forze politiche tradizionali locali e regionali', che si sono pronunciate a favore di un parco più ancorato alle istituzioni decentrate. Tutto questo a pag 36. A pag. 48 del servizio sotto il titolo: 'libro bianco: gli ambienti fluviali' il lettore viene documentatamente informato che tra gli interventi più gravi verificatisi negli ultimi anni sul fiume vanno annoverati:
TAGLIO DI VOLTA VACCARI
in un lavoro di scavo durato 8 anni e concluso nel 1989, il Magistrato del Po (ente del Ministero per i lavori pubblici) ha deviato il corso del Po di Venezia accorciandone il tragitto di oltre 1 Km, con effetti considerati molto seri.
PORTO TOLLE
ruspe e draghe' del Magistrato del Po stanno ricalibrando l'alveo con asportazioni di quasi tutte le golene naturali.
PO DI VENEZIA
sempre ad opera del sunnominato Magistrato è stata cancellata la golena naturale dell 'incile del Po di Gnocca fino a Ca ' Tiepolo.
PO DI MAISTRA
l'ultimo corso d'acqua del delta interamente selvaggio è minacciato da uno stanziamento di 7 miliardi ottenuto dal solito Magistrato. A Itri danni si registrano nell'Ansa di Corbole e a Villanova Marchesana. Infine, ma questa volta ad opera dell 'ex Azienda di Stato foreste demaniali, vengono effettuati abbattimenti di boschine golenali lunghe chilometri per impiantare pioppeti 'sperimentali'. Tutti interventi, come si può vedere, decisi ed effettuati da organi dello Stato, sotto le cui ali l 'on. Ceruti si sente invece al sicuro e ben protetto dalla calata dei nuovi Lanzichenecchi. Lanzichenecchi ai quali, guarda un pò, il Senato della Repubblica ha affidato con il comma 4 dell 'art. 35 della legge quadro sulle aree protette il compito di istituire "entro due anni dalla approvazione della legge, d 'intesa con il Ministro dell 'Ambiente il Parco Naturale interregionale del Delta del Po". L'on. Ceruti non poteva conoscere naturalmente le modifiche introdotte dal Senato, ma non poteva ignorare il libro bianco del servizio da lui stesso presentato. Libro bianco che non assolve beninteso né le Regioni, né gli Enti locali dalle loro responsabilità, ma che ci aiuta a ricordare quanto siano manichee tutte quelle posizioni tendenti a dividere ancora le istituzioni tra "buone", se centrali, e "rovinose" se regionali e locali. Se poi agli omissis più plateali ricorre un parlamentare considerato, da taluno e da sé medesimo, un padre della nuova legge sulle aree protette ciò è ancora più grave e mortificante Auguriamoci davvero che la legge aiuti da ora in avanti anche l 'on. Ceruti ad essere meno miope. Eviterà se non altro spiacevoli infortuni. |