Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista Parchi:
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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 9 - GIUGNO 1993


La realizzazione delle aree protette in Sardegna
Emanuele Sanna*

Il dibattito sui Parchi ha ripreso vigore negli ultimi mesi a seguito della trasmissione ai Comuni delle proposte di piano elaborate dai gruppi di lavoro nominati a suo tempo dalla Giunta regionale.
La consultazione degli Enti locali avviene "senza rete e la stampa, che ha seguito con positiva attenzione questo confronto, ha segnalato il rischio che prevalga tra le popolazioni interessate una posizione di rifiuto della istituzione delle aree protette.
Penso anch'io che questo rischio sia reale e tuttavia ritengo che dal confronto in atto, per quanto aspro, possa nascere un itinerario concreto e decisioni corrette per l'attuazione della legge istitutiva dei parchi varata nel nostro Parlamento regionale nel 1989. La cultura ambientalista ha contribuito in maniera feconda e determinante ad alimentare negli anni scorsi il dibattito sui parchi e ha positivamente sollecitato la classe dirigente e i legislatori regionali. ora considero indispensabile che dalle avanguardie culturali questo dibattito si estenda nelle fibre più profonde della società sarda in modo che l'avvento dei parchi sia accompagnato da un adeguato tasso di consenso legittimazione sociale.
Istituire 9 parchi, 64 riserve naturali, 16 aree di rilevante interesse naturalistico e decine di monumenti naturali, sottoponendo a uno speciale regime giuridico l utilizzazione di quasi un quinto dell'intero territorio regionale, non è un passo di poco conto e sarebbe azzardato e poco corretto sotto il profilo istituzionale fare questo passo senza un adeguato coinvolgimento delle autonomie e delle comunità locali.
L'attuale Giunta regionale si è impegnata a convocare apposite conferenze di servizio con gli Enti locali interessati prima di procedere alla creazione e alla definizione delle leggi isitutive dei singoli parchi; in quella sede faremo di tutto sia per superare dannosi e contrapposti sindacalismi sia per debellare una preoccupante "sindrome del sospetto' verso la Regione da parte di alcune categorie produttive.
E vero che parchi senza conflitto sociale non ne sono nati in alcuna parte del mondo, ma è altrettanto vero che l'uso del territorio e la corretta fruizione delle risorse naturali non possono essere stabiliti per decreto su decisione di poche menti illuminate.
Sono fermamente convinto che l'ambiente è la risorsa non solo naturale ma anche economica più preziosa di cui dispone oggi la Sardegna per il suo sviluppo e per il suo futuro; e sono altresì certo che un moderno sistema di parchi sia uno strumento essenziale per governare in maniera corretta e lungimirante questa risorsa.
Un obiettivo così ambizioso non si può perseguire con successo se permane un rifiuto irrazionale e pregiudiziale in settori consistenti della pubblica opinione isolana e delle categorie sociali più importanti, che continuano a vedere quasi ossessivamente nel progetto parco un insieme di divieti che limiterebbero l'iniziativa economica e anche stili di vita molto radicati nella comunità sarda.
Per andare avanti in maniera corretta occorre una consultazione dei Comuni e delle Comunità locali non solo rispettosa delle procedure di legge ma accompagnata da un reale negoziato sulla ripartizione sociale e territoriale degli oneri e dei vantaggi che deriveranno dall'avvento del sistema dei parchi regionali.
Una consultazione senza negoziato, solo su progetti e su carte, su vincoli e su norme giuridiche non sottoposti al vaglio degli interessi e delle istanze che si esprimono nella multiforme realtà sociale e culturale della nostra comunità regionale rischia di portare in un binario morto l'attuazione di una delle leggi più avanzate nel settore ambientale che è stata approvata pochi anni fà dall'Assemblea sarda con grande consenso politico.
Nessun parco è nato senza contestazioni e compromessi e sarebbe un imperdonabile errore sia quello di forzare la strada dell'imposizione dall'alto sia quella di rassegnarsi di fronte alle contestazioni strumentali, magari alimentate da disegni che contrastano con l'interesse generale.
La realizzazione dei parchi richiede un impegno di lungo periodo e sarebbe sbagliato assecondare la tesi del "tutto o niente . Anche da piccoli passi possono nascere grandi occasioni di sviluppo economico e di riscatto sociale senza violentare le incomparabili ricchezze naturali della nostra isola E quello che cercheremo di fare con un percorso democratico ma senza abdicare al ruolo di indirizzo generale e di governo che spetta alla nostra Regione Autonoma. Sono certo che i primi parchi nasceranno in tempi ragionevoli e anche i più tenaci oppositori si dovranno convincere che non intendiamo realizzare riserve destinate solo ai 'contemplatori della natura o ai turisti ricchi accompagnati da "guide indigene'.
Il nostro progetto è di realizzare strumenti avanzati per suscitare sviluppo e valorizzazione delle risorse locali con un rapporto più equilibrato dell uomo e delle comunità con l'ambiente di lavoro e di vita.
Se l'ambiente è la nostra risorsa più preziosa anche per lo sviluppo economico non dobbiamo sciuparla e distruggerla, perchè diventeremmo più poveri e più dipendenti.

Assessore della Difesa dell Ambiente
Regione Autonoma della Sardegna