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Il Parco naturale Adamello-Brenta ha la sua prima guida. Ne sono autori Fabrizio Torchio ed Enzo Gardumi, la giovane coppia che si è brillantemente collaudata pubblicando una trilogia dedicata proprio al Gruppo di Brenta (Brenta meridionale, Brenta centrale, Brenta settentrionale), alla quale hanno già dato un seguito con la fortunata "Guida ai Monti delle Maddalene".
Titolo del nuovo volume "Escursioni nel Parco Adamello-Brenta".
Il sottotilo specifica che i punti di partenza sono sia da Campiglio, Val Rendena e Valli Giudicarie, come dalla Val di Sole e dalla Valle di Non, così come da Andala e Molveno. Questi sono infatti i confini del Parco, dai quali si snodano i 68 itinerari proposti. Le escursioni sono presentate in tre gruppi distinti in conformità con la classificazione internazionale: il primo gruppo (verde) riguarda i percorsi facili, per turisti (T); il secondo gruppo (rosa) quelli per esperti (E);ilterzoinfine(rosso)quellipergliescursionisti esperti (EE), eventualmente con attrezzatura (EEA).
Ciascun itinerario è corredato dall'immediata indicazione dei tempi, dei dislivelli tra il punto di partenza e la meta, e del periodo consigliato per effettuarne il percorso. Così dalla quasi passeggiata di 4 ore da Campo Carlo Magno all'incantevole lago delie Malghette si va alla celebre cavalcata sulla Via delle Bocchette proposta in quattro tappe d un giorno ciascuna.
Molto chiare e puntuali le descrizioni, dovute a Fabrizio Torchio, felicemente inquadrate e perfettamente riprodotte le 132 foto a colori di Enzo Gardumi. Con questo volumel di 148 pagine formato tascabile, la Casa editrice Panorama, che si conferma leader nel settore dell'editoria di montagna, inaugura una nuova collana nella quale è già prevista un analoga proposta per le escursioni nell'altro parco della Provincia di Trento: quello delle Pale di San Martino e Paneveggio .
La formula è di sicura presa: ad una introduzione di carattere generale che descrive sinteticamente il patrimonio naturalistico che si intende proteggere con l'istituzione del Parco, fanno immediatamente seguito le proposte di escursioni delle quali non si valorizza soltanto la meta conclusiva (un lago, una vetta, una cascata, un ghiacciaio) ma anche le scoperte di natura floristica, faunistica, geologica, paesaggistica, ambientale che il visitatore può fare immergendosi in questo paradiso naturalistico.
Camargue - Natura, itinerari e houseboat di Francesco Parducci
Guide Turistiche Calderini Calderini, Bologna
(158 pagine, 88 illustrazioni, copertina a colori. Prezzo £. 28.000)
Ultima uscita fra le Guide Turistiche della Calderini, la Camargue di Francesco Parducci vede una delle regioni più affascinanti d'Europa con l'occhio del naturalista, oltre che del viaggiatore curioso. Non sempre le Guide ci mettono di fronte alla realtà del paese visitato, tanto che spesso chi acquista il libro può documentarsi sulla situazione degli alberghi e dei ristoranti, ma poi ignora molto su quel che si può incontrare "fuori porta". In Camargue è molto quel che si incontra all'aperto: stagni, paludi, pascoli, praterie sono popolati da una fauna e una flora eccezionali. I paesi sono semplicemente splendidi (valga per tutti la bianca e ospitale Saintes Maries de la Mer), gli uomini rudi e severi, le donne dolcissime. Gli zingari vengono ogni anno a maggio a celebrare le loro feste e ad eleggere la loro regina; i tori condotti dai gardians nell arena affrontano gli uomini nella corsa alla coccarda: una specie di corrida incruenta, tipicamente provenzale, durante la quale ragazzi agilissimi, detti razeteurs con salti, corse, piroette cercano di togliere una coccarda rossa e fiocchi dorati dalle corna del toro. I monumenti del passato conoscono le folle di visitatori in ogni stagione.
L'Autore ha scritto questo libro viaggiando in house boat e in queste pagine fornisce tutte le informazioni utili per noleggiare una di queste barche prima di immergersi in questo viaggio tra la natura dove si incontrano uccelli acquatici, pesci, cavalli bradi e gardians. La guida dedica capitoli aila flora, alla fauna, alla gastronomia e ad attività antiche e tipiche di queste zone come la pesca, la caccia e le saline. Poi in modo dettagliato ci accompagna negli itinerari in bici e a piedi, con un occhio sempre attento alle sagre e alle feste gitane che profumano di antico e di autentico.
Una bella guida che vi aiuta a scoprire questa regione meridionale francese, autentico santuario per ambienti naturali irripetibili .
Il parco come cura e cultura del territorio Un'ipotesi di ricerca sull'ipotesi di parco agricolo
a cura di Giorgio Ferraresi e Anna Rossi Grafo Edizioni - £. 60.000
Come si legge nella presentazione di questa ricerca, il testo propone una concezione del parco quale struttura territoriale vasta e complessa che assume un ruolo di contenimento dell'espansione urbana, di riequilibrio degli insediamenti e di risanamento ambientale. La stessa attività economica, in particolare quella primaria dell'agricoltura, agisce in questo contesto come produttrice di beni e di "servizi ambientali": da qui l'attività di cura e ricostruzione del territorio. La ricerca (conclusasi nel settembre '89), di cui vengono presentati i risultati, ha esplorato la definizione della tipologia di questa forma di parco, proponendo indirizzi economico-gestionali, progettuali e normativi per la pianificazione del territorio agricolo in condizione metropolitana. La ricerca fa specifico riferimento alla situazione milanese nella quale è in corso di formazione il Parco agricolo sud istituito, su proposta della provincia di Milano, con la legge regionale 24/90.
Oltre all'accuratezza e alla ricchezza dei dati della ricerca, uno degli aspetti rilevanti del lavoro coordinato da Giorgio Ferraresi consiste nel contesto teorico in cui questa si colloca E lo stesso Ferraresi che, nell' introduzione al volume, precisa come l'ipotesi di partenza sia quella di "considerare parco un territorio vasto, complesso, fortemente antropizzato, sia nel senso di una estesa e intensa produzione agricola sia nel senso di una urbanizzazione molto rilevante". Il Parco cioè coincide con il territorio. Un'impostazione che peraltro ha caratterizzato la politica conservazionistica in Lombardia, scelta ovviamente derivata dalle condizioni attuali di diffusa urbanizzazione dell'intera superficie regionale. Dove tuttavia lo sforzo di Ferraresi e collaboratori risulta stimolante, è quello di fondare tale scelta muovendosi all'interno di una profonda riflessione teorica che porta a rifiutare la visione del parco come struttura separata", specializzata, che gli viene attribuita da una cultura produttivistica che poi destina una quota di territorio "al verde, al loisir". Un'impostazione questa che accomuna coloro che appunto, individuano nei parchi il portato di una cultura, o civiltà, urbana, industriale e consumistica. Già il World Watch Institute definì i parchi una risposta statica ad un problema dinamico. In altre parole è tutto il territorio che deve diventare parco, nel senso di gestione delle risorse, anche quelle produttive e quelle agricole, in un mutato rapporto tra uomo e natura. Se il territorio si modella (nell'essere costruito e nell'essere distrutto, consumato o degradato), all'interno di un processo storico, riformulando presupposti e finalità dell'intervento umano ( in particolare assumendo una "filosofia" del limite), è possibile pianificare e ripensare un parco in cui l'attività produttiva non soltanto non consuma ma crea addirittura servizi ambientali. L'impostazione è stimolante e merita un approfondimento sia teorico sia concreto a partire dalle realizzazioni nell'area Milano Sud. Confronto portatore di sviluppi e approfondimenti se ricerche come questa oltre, ad informare l'attività legislativa di istituzione di parchi, costituirà anche occasioni di confronto e dibattito capaci di intrecciare indagini sul campo, realizzazioni ed impostazioni teoriche. (G.B )
Metodi e strumenti di integrazione fra agricoltura ed ambiente
di Massimo Stroppa
Edito a cura dell'Assessorato all'Agricoltura
Provincia di Verona, Istituto di economia e politica agraria Università di Verona
Uno dei problemi che maggiormente caratterizzano la nostra società è certamente il rapporto tra attività umane ed ambiente. Tra queste l'agricoltura è stata sovente, non sempre a ragione, tra gli imputati principali. E innegabile tuttavia che spesso i mutamenti radicali che hanno caratterizzato le tecniche agricole hanno creato forti impatti sulle risorse ambientali. Il testo, frutto di una ricerca dell'Autore durata tre anni, analizza con rilevante completezza l'articolazione e l'integrazione tra la politica di protezione della natura e le politiche di sviluppo regionale in Italia comparandole con l'esperienza svizzera.
Il volume poi passa in rassegna alcuni casi specifici ed è completato da una ricca bibliografia. (G B.)
Inquinamenti e protezione del mare
Giuseppe Cognetti - Goffredo Cognetti
Calderini, Bologna (318 pagine, 137 illustrazioni, £. 45.000)
Sono lontani i tempi in cui l'ambiente era considerato un bene senza limiti e di cui si poteva fare uso indiscriminato; quando il mare era anche il nostro farmacista che guariva le ferite nella pelle. Poi il rapido deteriorarsi di molte situazioni ambientali ha accellerato la presa di coscienza a diversi livelli (opinione pubblica, stampa, eccetera) ed ha stimolato un interesse crescente del mondo scientifico sui temi ecologici in generale.Per quanto riguarda l'inquinamento marino, alcuni studiosi si sono impegnati in un'analisi obiettiva del tipo e della consistenza delle alterazioni, dei danni che possono arrecare alla salute dell'uomo, per poi individuare gli interventi e le misure necessarie per la salvaguardia di questo vitale patrimonio. Su questa problematica mancava una trattazione esauriente e quindi va sottolineata in modo particolare la pubblicazione della Calderini di Inquinamenti e protezione del mare curata dai professori Giuseppe Cognetti e Goffredo Cognetti. Si tratta del primo libro in Europa che fornisce un panorama aggiornato e dettagliato dei problemi connessi all'inquinamento del mare, alla sua protezione e alla gestione delle sue risorse. Gli argomenti trattati nel libro sono numerosi: vengono descritti i vari tipi di inquinanti sotto il profilo fisico e chimico e i loro effetti sull'ecosistema marino, con attenta considerazione per la risposta degli organismi, sia a livello di singoli individui che delle comunità. In questo contesto sono analizzate le principali metodologie biologiche per valutare il tipo e l'intensità di un determinato inquinamento. Particolare attenzione è stata rivolta ai temi della conservazione e della prevenzione, alle modalità di interventi di tipo operativo, fornendo anche un'accurata analisi di quanto è stato fatto e si sta facendo nei vari Paesi.
Gli Autori orientano anche il lettore su come affrontare, in una visione interdisciplinare sufficientemente accessibile per tutti i lettori di media cultura, la complessa problematica della continua pressione esercitata dall'uomo sull' ambiente marino. Un testo veramente completo nel quadro di una moderna visione dell'ecologia marina applicata e che rappresenta un valido strumento di formazione scientifica da consigliare sia a chi è interessato ad allargare la propria cultura che a tutti coloro che si trovano ad operare e a decidere a vari livelli nel campo ambientale. Per coloro che non sono coinvolti in prima persona nei temi trattati, il volume può costituire comunque un interessante lettura e servire come valido e specifico esempio di studio e introduzione al rapporto uomo-mare-ambiente.
I parchi della Toscana a cura di Renzo Moschini Guideverdi Maggioli, £. 18.000
Questo libro dedicato ai parchi della Toscana risulta atipico rispetto a quelli finora pubblicati nell'ormai ampia collana delle guide della casa editrice riminese. Le precise schede, a cura di Stefano Cavalli, dei tre parchi regionali toscani (Maremma, Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, Alpi Apuane), e dei due nazionali in formazione (Arcipelago Toscano e Foreste Casentinesi ), sono introdotte da brevi pregnanti contributi di esperti. Ne emerge una trama di considerazioni, informazioni, riflessioni il cui intento è cogliere le peculiarità di un' esperienza politica, culturale ed istituzionale che ha portato la Regione Toscana a dotarsi di un sistema di parchi di estremo valore ed interesse. Già dal capitolo introduttivo questa esperienza viene analizzata inserendola nella consolidata e prestigiosa tradizione storica di "formazione del paesaggio" di questa regione di grande cultura. Cultura le cui radici affondano nei primi secoli di questo millennio, emblematicamente rappresentata dal dipinto del "Buon governo" di Ambrogio Lorenzetti (1285 - 1348). Siamo agli albori dell'età moderna e la Toscana, scrive Tiziano Raffaelli, "possiede già il prototipo dell'immagine di se stessa". Una cultura che, appunto nel dipinto citato, dalla città turrita si espande sulle colline suburbane in un paesaggio vario e di grande suggestione. I testi di Renzo Moschini, Antonello Nuzzo, Antonello Poli e Andrea Vellutini completano le informazioni ed i dati sui territori esaminati, rendendo questotesto un' utile e sintetica guida per accostarsi alle ricchezze ambientali conservate e protette nei parchi della regione. Il volume però costituisce anche un punto di avvio di un impegno per il futuro che, pur nella continuità di esperienze da consolidare, prefigura rilevanti occasioni di rinnovamento. In appendice ad ogni area si trova una curata bibliografia che apre nuove prospettive di approfondimento al lettore curioso ed interessato. (G.B.)
Lo stato dell montagne nel mondo
Zed Books, Londra, 1992 (416 pagine/25 dollari)
Mountain Agenda (CNUED) 1992
Mountain Agenda CNUED 1992 è nato per sfruttare le opportunità offerte dalla conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo, attirando l'attenzione dei governi e dell'opinione pubblica sui problemi che assillano quasi tutta la montagna del mondo. Il gruppo è composto di professionisti degli organismi accademici e internazionali delegati alla protezione e allo sviluppo.
E' stato fondato sulla spinta di R. Hoegger P. Stone fin dal 1990.
Il suo scopo è di integrare il problema montagna nell'agenda sulla protezione ambientale di cui ha adottato il nome.
I suoi membri hanno contatti ufficiali con le Università delle Nazioni Unite, il Centro nazionale per lo sviluppo integrato delle montagne, il Centro est-ovest e la Società internazionale delle montagne.
Il gruppo è una struttura aperta a tutti e non possiede un ufficio centrale vero e proprio. Il costo dell'organizzazione è stato assunto da privati o da organismi da cui dipendono i suoi membri.
Nondimeno le spese provocate dagli incontri, le comunicazioni, la diffusione della stampa e la corrispondenza sono molto elevati.
Queste attività si sono potute realizzare solo grazie alla generosità del governo svizzero che ha fatto donazione di 200.000 dollari. Mountain Agenda ha deciso di pubblicare un piccolo libro o una brochure in più lingue illustrato, il cui obiettivo sarà di far conoscere questo appello. Mountain Agenda produrrà inoltre una relazione sui principali settori tematici nel contesto degli ecosistemi montuosi attraverso alcuni capi regionali .
Questo appello per la montagna è stato distribuito alla Conferenza di Rio e nel corso delle altre manifestazioni internazionali. Sarà quindi disponibile all'Istituto di Geografia dell'Università di Berna.
Alcuni dati sono stati ugualmente inseriti in un 'documento di ricerca" che è stato inviato direttamente al Segretariato della CNUED su sua richiesta.
Il fondamento del dibattito sull'appello per la montagna ha richiesto uno studio lungo e approfondito delle catene montuose del mondo.
Questo documento dovrà servire come riferimento per i governi e per tutti coloro che si interessano alla montagna e ai loro abitanti; esso comporta nutrite bibliografie regionali.
Mountain Agenda è inoltre il canale attraverso cui punti di vista e opinioni saranno sottoposti ai governi e alle altre parti interessate con il fine di arricchire il pubblico dibattito. Inoltre i componenti del gruppo fondatore potranno assistere rispettivamente al terzo e al quarto Prejcanjs di Ginevra e di New York e presentare le specificità dei gruppi montuosi rispettivamente ai delegati.
Un documento informativo sarà in seguito messo a disposizione dei delegati per il tramite del Segretariato della CNUED.
I collaboratori:
- Prof. Badenkov - Accademia delle Scienze dell'antichità della RSI.
- Dr. W. Baetzing - Esperto di sviluppo regionale delle Alpi all'Università di Berna.
- Dr. R. Barry - Direttore del Centro di Documentazione sulla neve e il ghiaccio. Università del Colorado, Bauldet, Col. USA.
- Prof. L.S. Hamilton - Ricercatore associato al Centro est-ovest, Honululu, Hawai, Professore onorario di silvicultura, Università di Cornell, USA.
- Dr. R. Hoegger - Vice direttore della Cooperazione svizzera allo sviluppo dal 1988, attualmente conferenziere all'istituto federale di tecnologia, già Presidente dello Icimod.
- Dr. H. Hurui - Gruppo per lo sviluppo e l'ambiente, Istituto geografico e associazione mondiale per la cooperazione del suolo e dell'acqua, Berna.
- Prof. J.D. Ives - Professore di geografia a Davis, Università di California, USA. - Mr. G. Matthaws, Banca mondiale. - Prof B. Messerli - Direttore del Dipartimento di geografia, Codirettore dell'istituto geografico di Berna. - Dr. l . Bjaffo Czarnecka - Università di Zurigo. - Dr. M. Price - Esperto di geografia, Università di Salford, UK
- Mr. P.B. - Storia, fondatore e editore del Forum sullo sviluppo alle Nazioni Unite, Direttore dell'informazione alla competenza delle Nazioni Unite sull' ambiente, Stoccolma 1972.
L'indirizzo di Mountain Agenda c/o Institut Geographique, Universitè de Berna, Hallerstrasse 12, CH 3012 BERNA.
Fringillidi - Atlante delle razze
Edagricole, Bologna
(140 pag., 111 illustrazioni, rilegato, £. 25.000)
La letteratura specializzata italiana sui piccoli volatili da gabbia e da voliera è stata molto scarsa e, spesso, incompleta, superficiale ( in molti casi) se confrontata con la vasta produzione di trattati e manuali pubblicati in Germania, Olanda e Gran Bretagna. A colmare questo vuoto ci ha pensato l'Edagricole pubblicando due interessantissimi manuali scritti dall' inglese David Alderton, esperto ornicoltore di chiara fama internazionale, allevatore con pluridecennale esperienza nell'allevamento di volatili da gabbia e da voliera con alle spalle seri studi di veterinaria presso l'Università di Cambridge. Giorgio De Baseggio, autorevole specialista del settore, ha curato l'edizione italiana del volume dedicato ai Fringillidi Di grandissima utilità, ricchissimo di validi e ben sperimentati argomenti scientifici, tecnici e pratici, è una guida sicura per tutti coloro che desiderano allevare con soddisfazioni gli splendidi, policromi e canori piccoli volatili da gabbia e da voliera, sia indigeni che esotici. Scritto con semplicità, questo manuale è suddiviso in due parti: la prima tratta in dettaglio le tecniche collaudate e gli ambienti più idonei per l allevamento; la seconda descrive in forma schematica ma essenziale oltre cinquanta specie di volatili sia comuni che rare. |