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TOSCANA PARCHI
Notiziario dei parchi e delle aree protette della regione toscana
Supplemento al n.1, anno VI, maggio 2001 di Parcapuane, trimestrale del Parco delle Alpi Apuane tel. 0564/407111
La "pagella " del WWF alle aree protette toscane
Associazione ambientaliste e Regione Toscana un rapporto destinato a rafforzarsi. Questo, almeno, è la speranza dichiarata dal WWF, nella persona di Fabio Tognazzi coordinatore del settore parchi in Toscana che non lesina elogi, ma anche critiche, alla gestione delle aree protette nella nostra regione. Tra le oltre 120 aree protette gestite dal WWF in Italia che costituiscono il cosiddetto "Sistema delle Oasi", 16 si trovano in Toscana tra quelle "storiche" come Bolgheri, la prima, e Burano, la seconda, istituite agli inizi degli anni 60, alle ultime due, "Bosco Rocconi" acquistata dal WWF nel '95 con la prima campagna di raccolta fondi dedicata ai boschi, e l'oasi degli Stagni di Focogniano, nel comune di campi Bissenzio, inaugurata tre anni fa e gestita in collaborazione con l'amministrazione comunale. "In Toscana i 3 Parchi regionali sono ormai realtà ben consolidate - spiega Tognazzi - invece le province stanno battendo un po' la fiacca per quanto riguarda le riserve naturali che, istituite dalla regione fin dal '95, si trovano ad oggi senza regolamenti, senza Centri visita, senza una struttura solida. Praticamente solo tre tra tutte quelle istituite hanno un regolamento già definito, le riserve di Siena, Fuccecchio e Lago di Sibolla, e questo fa un po' rabbia perché le riserve presentano problemi gestionali molto più limitati di un grande parco, poche di loro superano 1000 ettari e gran parte insistono su terreni demaniali. Questo per dire che potevano davvero essere il volano delle province a cui è affidata la loro gestione per dare segno di efficienza anche le due province di Pistoia e Siena che si sono dati i regolamenti nelle riserve hanno fin ora tracciato solo dei sentieri, niente di più. Eppure la Regione Toscana prevede quattro tipologie di aree protette, i parchi regionali, i parchi provinciali, le Riserve naturali e le Anpil.
Questo non significa che il nostro giudizio sulla Regione sia negativo anzi, dal '95 ad oggi sono stati fatti enormi progressi rispetto all'immobilismo assoluto decennio precedente. Però i problemi rimangono. Tra i vari problemi, comunque, quello più sentito dal WWF riguarda le Anpil dove il "divieto di caccia "non è automatico e dove non sono previsti né regolamenti, né vincoli paesistici come per le riserve naturali ma "tutto viene rimandato ai buoni propositi delle amministrazioni comunali". Le Anpil secondo la legge regionale istitutiva del '95 dovrebbero essere aree di piccola estensione che si trovano in contesti urbanizzati e bisognose di ripristino - continua Tognazzi - invece grazie al "gioco caccia" si sono create Anpil enormi come quella della Val d'Orcia che con i suoi 60.000 ettari è più grande dei tre Parchi regionali messi insieme ma dove in pratica non è protetto nulla. Nell'Anpil del Lago di Chiusi, ad esempio, con una estensione di circa 800 ettari, si va tranquillamente a caccia alle anatre. Se la Regione Toscana, che credo abbia già preso atto di questa situazione anomala, non corre ai ripari si correranno due grossi rischi, che le Anpil di per sé non possano proteggere nulla e che le risorse economiche destinate alle aree protette vadano disperse per iniziative come appunto le Anpil dove, come ritorno della protezione dell'ambiente, c'è poco o nulla. Molto meglio allora - continua Tognazzi- avere meno aree ma gestite seriamente. Sappiamo tutti che per fare un'Anpil le Province non discutono con nessuno ma siamo anche convinti che ora la Regione si sia accorta che in Toscana si sta abusando di questo istituto. Come WWF noi chiediamo alla Regione Toscana che venga fatta una politica rigorosa delle aree protette in generale ed anziché rincorrere sempre più aree "da proteggere" si creino delle aree veramente protette senza far credere ai cittadini una cosa per un'altra e dando finanziamenti per azioni di difesa ambientale su progetti concreti.
Occorre che la Regione faccia una politica di rigoroso controllo e preveda anche all'interno delle Anpil un regolamento ed il divieto di caccia, non si può permettere che nei periodi di apertura della caccia i cittadini vadano a passeggio in un'area protetta come Anpil , mentre i cacciatori sparano... Basta andare in ottobre-novembre nell'Anpil di Baratti-Populonia, 1700 ettari nel comune di Piombino, uno dei punti di transito dei migratori, dove ci sono centinaia di appostamenti fissi... altro che area protetta, è una fucileria! Ma non è l'istituto dell'Anpil che il WWF toscano contesta, è l'abuso che ne viene fatto tutto a vantaggio dei cacciatori. Su questo punto Fabio Tognazzi è molto chiaro. "Ci sono Anpil fatte seriamente come quella del Bosco di Tanil nel comune di Bientina dove la gestione è stata affidata a Legambiente e dove il piano faunistico provinciale ha chiuso la caccia - spiega Tognazzi - Ci sono altre Anpil dove sono state coinvolte le associazioni ambientaliste come gli Stagni di Focognano (Wwf) o il Lago di Porta a Massa-Carrara (Legambiente -Wwf), noi come Wwf siamo gli alleati naturali delle aree protette. Per questo, a volte ci dispiace dover attaccare un parco, una Provincia, perché non sono certo loro i nostri "nemici", ma se l'abbiamo fatto è perché ci siamo stati "tirati per i capelli". Comunque - conclude Tognazzi - la nostra disponibilità alla collaborazione è totale e già per conto del Dipartimento delle Politiche Territoriali e Ambientali della Regione, abbiamo curato sia il dépliant per la promozione delle Aree protette che il libro, " Parchi e aree protette della Toscana" (a cura di Giulio Ceccolini, Anna Cenerini e Barbara Anselmi) oltre ad una videocassetta realizzata insieme alla Mediatica Regionale.
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