Attorno ad un'antica torre, tra il seicento ed il settecento, si sviluppò Palazzo Orengo che, nella seconda metà dell'ottocento, quando Thomas Hanbury acquistò la proprietà, necessitava di profonde ristrutturazioni: le coperture erano seriamente compromesse e i contadini ricoveravano nelle stanze interne i loro attrezzi. Gli architetti a cui si affidò Thomas erano inglesi, in particolare Arthur Foster. In un decennio la struttura venne ampliata sia verso il mare, con un'ampia loggia, sia lungo l'asse est-ovest, aggiungendo due ali laterali, dedicate rispettivamente alle cucine, alla sala da biliardo e allo studio, e sopraelevando di un piano la torre, rendendola ancora più panoramica. Fu Foster a progettare la loggia meridionale, ornata da marmi provenienti, molto probabilmente, dalle cave di Carrara, colonne tortili e archi a serliana.