Il comitato permanente della convenzione di Berna per la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali, organo del Consiglio d'Europa, ha votato a favore della richiesta dell'Unione europea di abbassare il livello di protezione per i lupi.
Ma la decisione entrerà in vigore solo tra tre mesi se 17 paesi, che hanno ratificato la convenzione, non si oppongono. Qualora non questo accada, come richiesto da Bruxelles, il lupo non sarà più una "specie di fauna rigorosamente protetta" ma una "specie di fauna protetta".
Nel primo caso, la convenzione di Berna vieta in particolare tutte le forme di cattura e detenzione deliberate e l'uccisione deliberata, il danneggiamento o la distruzione deliberati dei siti di riproduzione e di riposo, il disturbo deliberato in particolare durante il periodo della riproduzione, ma anche il possesso e il commercio dell'animale vivo o morto.
Invece quando una specie rientra tra quelle "protette" (con livello meno rigoroso) la convenzione di Berna indica che i Paesi, pur dovendo continuare ad assicurarne la sopravvivenza, possono agire per prevenire tra l'altro "danni importanti a coltivazioni e allevamenti".
Per richiedere il declassamento Bruxelles ha inviato un documento in cui evidenzia che "la popolazione dei lupi ha raggiunto livelli significativi in Europa", con stime che indicano che il loro numero è raddoppiato negli ultimi dieci anni, mentre i rapporti più recenti evidenziano che continuano ad aumentare. Questo secondo la Ue dimostrerebbe che nonostante le specie di lupo subiscano ancora delle minacce, l'aumento della popolazione indica che è un animale che si sa adattare e dotato di resilienza. Contemporaneamente, Bruxelles sottolinea che l'espansione del lupo sta creando crescenti problemi per le attività economiche, in particolare per gli allevamenti, in un numero crescente di paesi Ue.
La decisione del Comitato della Convenzione di Berna segue quella di settembre del COREPER - il Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea - assunta nel mese di settembre.
Il Lupo aveva già subito, in Italia, una variazione nella classificazione eseguita secondo i criteri della Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN). Secondo la Lista Rossa IUCN dei vertebrati italiani del 2022 il lupo è attualmente definito come "quasi minacciato", codice NT (near threatened), a fronte della precedente classificazione come specie "vulnerabile", VU, adottata nella Lista Rossa del 2013.
Le Liste Rosse italiane sono realizzate da Federparchi d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Fonte ANSA web