La giornata di mercoledì̀ 26 febbraio sarà̀ ricordata per l'eccezionale, quasi sbalorditiva, migrazione di massa della Gru osservata nella Liguria occidentale e su Genova.
Dopo giorni di condizioni di tempo non idonee ai movimenti verso il nord-est dell'Italia (Golfo di Genova e Liguria inclusa) delle gru svernanti nella Francia meridionale, tra martedì̀ e mercoledì̀ si è verificato un determinante sblocco meteorologico, con venti favorevoli che hanno fatto convergere verso il Genovese, soprattutto nella seconda parte della giornata, un numero elevatissimo di gru, compreso tra le 19.500 e le 22.000, mai riscontrato in precedenza.
Si tratta del massimo numero di individui di gru mai registrato in una sola giornata in migrazione pre-riproduttiva - anzi in meno di cinque ore - non solo nell'area del Beigua, ma per l'Italia e in generale rappresenta un massimo giornaliero estremo tra i cosiddetti grandi veleggiatori su scala nazionale (uccelli di grande taglia, quali i rapaci diurni, le gru e le cicogne, che in molti casi tendono a raggrupparsi per gregarismo).
Luca Baghino e Alessandro Ghiggi ,che da anni seguono il fenomeno della migrazione della Gru in Liguria, occupandosi degli aspetti legati alle dinamiche del flusso in relazione alle condizioni meteo e al trend di queste popolazioni in transito tra le zone di svernamento dell'Europa sud-occidentale e quelle riproduttive distribuite in un'ampia area dell'Europa nord- e centro-orientale, segnalano la rilevante migrazione del 26 febbraio come un evento che, seppur modulato in modo decisivo dal meteo del periodo, rientra nel trend positivo con forte aumento degli effettivi della specie in essere dagli anni successivi al 2010. Altri fattori aventi un ruolo in queste fluttuazioni numeriche riguardano gli areali di svernamento, il loro spostamento verso nord nel corso degli anni e l'uso di nuove vie di migrazione percorse nei loro spostamenti periodici.