(Valdieri, 17 Feb 16) Il Parco delle Alpi Marittime è famoso soprattutto per le sue montagne, i laghi, i pascoli in quota. Una componente del paesaggio in apparenza meno significativa è quella delle piante di alto fusto. Eppure anch'essa presenta elementi di grade pregio. Interi boschi, come quelli della Valletta o di Palanfré, ma anche singoli alberi. Cinque di questi ultimi di recente sono entrati a far parte dell'elenco degli Alberi monumentali d'Italia.
Nella lista c'è un nucleo di tre faggi ultracentenari posti poco a monte degli stabilimenti di cura delle Terme di Valdieri (sinistra orografica), un faggio secolare del sentiero natura di Palanfrè e un olmo montano radicato al centro del nucleo di Tetti Giona, oggi disabitato, nel basso Vallone Grande di Vernante. A questi esemplari potrebbero presto aggiungersi i grandi faggi che si alzano nei pressi dell'ex-casa di caccia di San Giacomo di Entracque: si tratta infatti di piante già inserite nell'elenco degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico, del Piemonte. Insieme ai "giganti" di Entracque, tutelati dalla Legge regionale 50/1995, nei Comuni limitrofi al Parco ci sono l'olmo di Bergemolo, le sequoie di Roccavione, il pino strobo della Certosa di Pesio, il larice di Pietraporzio e poi una trentina di esemplari sparsi per il Piemonte che, dopo alcune verifiche, dovrebbero entrare tutti a far parte della lista nazionale.
"Gli alberi monumentali sono un bene da tutelare per il loro valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, ma anche un'opportunità di sviluppo turistico ed educativo", ha detto l'assessore all'ambiente e ai parchi della Regione Piemonte Alberto Valmaggia.
Con questa consapevolezza il Piemonte da oltre vent'anni ha normato la materia degli alberi monumentali con una specifica legge. Nel 2013 una legge nazionale (L. 10/2013) ha dettato nuove disposizioni, fissando una definizione univoca di albero monumentale e stabilendo sanzioni per chi si renda responsabile del danneggiamento o dell'abbattimento degli esemplari.
La normativa prevede che le segnalazioni degli alberi monumentali siano a cura dei Comuni, mentre è compito delle Regioni, nel caso piemontese con la collaborazione dell'IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente) la verifica dei requisiti e quindi la redazione del rispettivo elenco regionale. La gestione della lista nazionale spetta al Corpo Forestale dello Stato che fa anche la vigilanza e rilascia i pareri per le istanze di modifica e abbattimento.
In questa prima fase agli uffici regionali sono arrivate 397 segnalazioni di alberi o gruppi di alberi, localizzati in 113 Comuni. Ottantadue sono entrati nell'elenco nazionale, numero che è sicuramente destinato a crescere perché non tutti gli esemplari meritevoli di tutela e valorizzazione sono stati censiti.