E' sicuramente l'angolo di bosco più suggestivo del Parco: una fustaia di faggi, prelevati dal nostro Appennino e trapiantati qui da Maria Luigia, nel 1828.
Gli alti fusti colonnari e le splendide fioriture danno l'immagine di una foresta d'altri tempi. Il nome è dovuto alla presenza della "Grotta di Maria Amalia": un bagno campestre fatto realizzare dalla Duchessa alla fine del 1700, di cui sono visibili i resti.