Parco Regionale dei Castelli Romani

I Tecnici naturalisti dei Castelli Romani hanno svolto nuovi sopralluoghi dopo le ultime nevicate

(Rocca di Papa, 16 Feb 12) Il momento migliore per andare in cerca di tracce che dimostrino la presenza del lupo è dopo una nevicata. A distanza di 48-72 ore, infatti, la neve ha la consistenza giusta per mantenere impresse, in modo nitido, le orme degli animali.
Le nevicate che hanno imbiancato i Castelli Romani nei giorni scorsi sono state molto intense, tanto da creare le condizioni favorevoli per l'esplorazione del territorio, in cerca di segni che attestassero il passaggio del lupo.
Già nel corso della nevicata del 3 febbraio i Guardiaparco, durante l'attività spargisale, avevano incontrato un lupo con due cuccioli, per questo il nuovo sopralluogo è partito dal medesimo punto di avvistamento.
Osservare un lupo in libertà è un evento che capita davvero di rado così, per conoscere lo stato della popolazione dei lupi (quanti sono, dove si trovano, quali prede preferiscono) bisogna usare dei metodi di ricerca che si chiamano "indiretti". I metodi indiretti più importanti sono il ritrovamento di impronte, di peli, di carcasse di animali predati, di escrementi, tutti elementi rinvenuti e raccolti nel corso del sopralluogo.

L'uomo e il lupo hanno da sempre un rapporto conflittuale tanto che in Italia, come nel resto d'Europa, i lupi sono stati lentamente decimati tanto da metterli a rischio estinzione. Il lupo è protetto in Italia dal 23 luglio 1971, quando con decreto ministeriale ne è stata proibita la caccia.

La legge n. 157 dell'11 febbraio 1992 lo inserisce tra le specie particolarmente protette, e infine, dal 1997, il lupo è nell'allegato D della CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche), come specie di interesse comunitario.