I Tecnici naturalisti del Parco dei Castelli Romani, con Guardiaparco e Operai, hanno svolto nei giorni scorsi attività di inanellamento di uccelli, alla presenza di studenti di Tor Vergata e di scolaresche delle scuole medie di Monte Porzio Catone.
L'iniziativa, condotta da un inanellatore esperto, il dottor Daniele Iavicoli, Presidente dell'Associazione Centro Studi Ornitologici "Antonio Valli da Todi", si è svolta nel bosco di Villa Mondragone, grazie alla disponibilità dell'Università di Roma Tor Vergata che ha messo a disposizione dell'Ente Parco l'area esterna della struttura.
Oltre alla raccolta dei dati, che saranno inseriti in una banca dati nazionale, l'iniziativa ha avuto essenzialmente un valore didattico: le scolaresche e gli studenti universitari hanno potuto osservare da vicino le operazioni svolte dall'inanellatore, scoprendo fine e utilità di un lavoro che permette di monitorare l'avifauna.
Cos'è l'inanellamento
L'attività di inanellamento a scopo scientifico prevede la cattura, la marcatura con anelli alla zampa e il successivo immediato rilascio di uccelli selvatici.
Per catturare gli uccelli si utilizzano delle particolari reti, formate da diverse sacche morbide.
L'operazione di estrazione dei volatili intrappolati è molto delicata e, se svolta da persone esperte, non comporta danni per l'animale.
Durante l'apposizione dell'anello identificativo, l'inanellatore raccoglie anche i dati biometrici dell'animale (peso, lunghezza delle ali ecc.).
Tutte le attività di inanellamento sono coordinate a livello nazionale dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) già Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) tramite il Centro Nazionale di Inanellamento (CNI).
La ripresa di un uccello inanellato, attraverso la ricattura e il successivo rilascio, o quando l'animale viene trovato morto, dice molto della sua vita, e in particolare dei suoi spostamenti.
La ricostruzione a ritroso dei viaggi degli uccelli permette di definirne le rotte di migrazione e identificarne le aree di sosta, fornendo quindi informazioni rilevanti per la pianificazione di sistemi integrati di aree protette utili a varie specie.
Altre indicazioni che scaturiscono dalle ricatture sono rappresentate dai parametri di popolazione (ad esempio stime di sopravvivenza, successo riproduttivo, ecc.), che risultano essenziali per determinare i motivi delle variazioni numeriche all'interno delle popolazioni stesse.