(Villa Santina, 15 Lug 13) Si è appena concluso il secondo Campo di Volontariato che Legambiente ha organizzato questa estate nel territorio del Parco Intercomunale delle Colline Carniche, di cui fanno parte Villa Santina, Enemonzo, Lauco e Raveo.
Un gruppo di sedici ragazzi, provenienti da cinque diverse regioni (Lombardia, Lazio, Veneto, Marche e Toscana), ha trascorso una decina di giorni di vacanza e di lavoro, ospite delle accoglienti strutture dell'Albergo Diffuso di Lauco. Seguiti da tre responsabili del locale circolo di Legambiente, i volontari sono stati impegnati nella riapertura di alcuni sentieri invasi dalla vegetazione; hanno effettuato interventi di manutenzione presso il sito archeologico di Curs e hanno raccolto rifiuti abbandonati.
Sono state giornate intense, trascorse nei boschi ed effettuando visite culturali alla scoperta del nostro territorio, ma non sono mancati i momenti di relax e di divertimento. Una delle caratteristiche del Parco è la presenza di siti archeologici collocati in genere sui rilievi (Cuei, da cui deriva il nome del Parco) che dominano la valle del Tagliamento. Un altro elemento che contraddistingue la natura di questi luoghi è l'acqua, che si propone con la presenza di numerose cascate, come quelle della Plera, del Chiarzò di Raveo, del rio Picchions, all'imbocco della Forra della Vinadia, tanto per citarne alcune. La più alta e spettacolare di tutte - anche se "temporanea", in quanto si può ammirare solo in conseguenza di abbondanti piogge – è però quella della Ràdime, che precipita dall'Altopiano di Lauco immediatamente a monte di Villa Santina.
I volontari, proseguendo un progetto avviato da loro coetanei già lo scorso anno, hanno aperto un sentiero che da Lauco conduce all'imbocco della cascata, passando per la località di Curs, dove si trovano alcune tombe scavate nella roccia e hanno avviato la pulitura del rio, alla base della cascata, dove in passato erano finiti rifiuti di vario genere. Durante questa operazione, non semplice data la natura impervia del terreno, i ragazzi si sono imbattuti in un enorme blocco di roccia, su di un lato del quale era stata incisa una tomba. Con tutta probabilità si tratta di una delle testimonianze di epoca alto-medievale, precipitata dall'Altopiano in seguito ad eventi naturali, di cui era poco nota l'esistenza.
Per festeggiare in qualche modo il ritrovamento, non c'è stato nulla di meglio di un "rigenerante" tuffo nelle (un po' più che "fresche") acque del rio Plera.
L'appuntamento con il prossimo Campo di Legambiente, riservato agli adulti, è fissato dopo ferragosto con sede tra Dogna e la Carnia.