Boscoforte
La penisola di Boscoforte è nell'immaginario collettivo degli appassionati di birdwatching e di escursioni nella natura in generale, un punto di riferimento. Sita nel cuore delle Valli di Comacchio, è indubbiamente un'area di grande fascino e di elevatissimo valore naturalistico, in particolare per la presenza di migliaia di uccelli acquatici, nei diversi periodi dell'anno.
Successivamente alla costituzione dell'Ente di gestione del Parco del Delta del Po, quest'ultimo, assieme alla stessa Provincia di Ferrara e al Comune di Comacchio, hanno per anni cercato accordi per permettere nuovamente la visita a quest'area così nota e interessante.
Da circa 10 anni a questa parte, le visite erano possibili per un breve periodo dell'anno e solamente nei fine settimana, grazie ad un accordo sottoscritto tra la proprietà e l'Ente Parco. Comunque, un risultato importante, ma non sufficiente a proiettare nuovamente la penisola tra le mete più note del turismo naturalistico a livello nazionale.
Inoltre, a partire dal luglio 2022, il sistema di fruizione delle Valli di Comacchio in generale e delle Valli meridionali in particolare, si è ulteriormente arricchito, grazie all'inaugurazione del percorso ciclopedonale sull'Argine degli Angeli e al completamento del periplo delle Valli di Comacchio. Quest'area è attualmente oggetto di una fruizione leggera, ma intensa, che apre nuovi orizzonti alla valorizzazione turistica sostenibile e che richiede una revisione delle possibilità di accesso e visita a Boscoforte, uno dei gioielli incastonati nell'anello delle Valli di Comacchio.
Pertanto, nel corso del 2023, l'Ente Parco, con il costante supporto della Regione, ha ricercato un nuovo accordo con la proprietà privata di Boscoforte, avviando un ottimo rapporto di fiducia reciproca con la società.
L'accordo approvato oggi dal Comitato Esecutivo permetterà una maggiore possibilità di fruizione, sia nello spazio, che nel tempo, della penisola. La concessione d'uso, infatti, oltre a permettere all'Ente Parco di disporre dell'area per un lungo periodo (fino al 2042), prevede l'accesso per 365 giorni all'anno e non ha limitazioni orarie (che saranno, comunque, introdotte dall'Ente Parco per ragioni di conservazione). Inoltre, raddoppia l'area di visita, aggiungendo al percorso ad anello iniziale, un secondo anello.
Infine, la Regione metterà a disposizione dell'Ente Parco 100.000,00 euro all'anno per il mantenimento, la custodia e la valorizzazione di Boscoforte e dell'intero sistema di visita delle Valli meridionali di Comacchio, da Bellocchio a Punta Canaletta.
"Questi fondi, assieme alla durata dell'accordo (che in precedenza era sempre annuale) permetteranno all'Ente Parco di programmare e attuare una conservazione attiva dell'area e un vero rilancio della fruizione naturalistica della penisola di Boscoforte" sono le parole della Presidente del Parco del Delta del Po, Aida Morelli, che da volontaria aveva contribuito alle aperture dell'Oasi di Boscoforte tra gli anni '80 e '90.
Ortazzo-Ortazzino
Il complesso Ortazzo-Ortazzino è una delle aree naturali più pregiate del territorio del Parco del Delta del Po. Per questo motivo la parte settentrionale dell'Ortazzino è classificata come zona A di tutela integrale del Parco, unica area a così elevato livello di protezione dell'intero Delta, inclusa anche la porzione ricadente in Veneto.
L'intera area, di proprietà privata, è, inoltre, inserita tra le aree da acquisire dal Piano Territoriale del Parco, stazione "Pineta di Classe e Salina di Cervia", approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 489 del 23.4.2012.
L'area fu oggetto di un tentativo di lottizzazione nei primi anni '70 del Novecento, poi bloccato per ordine della Magistratura. Da allora, l'intera superficie di 481 ettari, da tempo soggetta a liquidazione volontaria, è rimasta inutilizzata. Gli Enti locali hanno più volte tentato di acquistarla, ma non hanno mai trovato la disponibilità da parte della società proprietaria.
Nell'ottobre 2022 il liquidatore ha chiesto all'Ente Parco se vantasse diritti di prelazione sull'area, dichiarando l'intenzione di vendere ad un'altra società immobiliare ed allegando un preliminare da tempo scaduto. L'Ente Parco ha dichiarato di avere un diritto di prelazione stabilito dalla L.394/91 (Legge Quadro sulle Aree Protette) e ha richiesto le informazioni necessarie ed obbligatorie per legge per poter esercitare tale diritto. Nonostante i ripetuti solleciti, il liquidatore o la società non hanno mai risposto. A marzo 2023 hanno completato la compravendita, per la somma di 580.000,00 euro, ma di questo atto finale l'Ente Parco è venuto a conoscenza dai quotidiani.
La palese inadeguatezza della procedura seguita per la compravendita e, in particolare, per mettere l'Ente Parco nelle condizioni di esercitare il diritto di prelazione, consente di richiedere il riscatto di esercizio di tale diritto, per il quale c'è tempo un anno dalla data di
compravendita, cioè fino al febbraio 2024. La stima del valore dei terreni in zona A e B (gli unici su cui vige ai sensi della Legge 394/91 il diritto di prelazione da parte dell'Ente Parco), basata sul valore complessivo di 580.000,00 euro è pari a 437.000,00 euro.
A tal fine, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Ravenna hanno assegnato all'Ente Parco, rispettivamente 255.000,00 euro e 95.000,00 euro. Con l'approvazione da parte del Comitato Esecutivo dell'Ente Parco delle deliberazioni di oggi, oltre a prendere atto del finanziamento, l'Ente Parco ha stanziato 87.000,00 euro per far fronte all'acquisto, oltre a 50.000,00 euro per le spese notarili e di registro.
La Presidente, Aida Morelli, dichiara: "L'acquisto di quest'area di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico ci permetterà di attuare una gestione attenta, così come stiamo facendo nelle altre aree poste sotto la nostra egida, per favorire la conservazione dei preziosi elementi che caratterizzano il sito".