(Ariano Polesine, 20 Dic 24) In questo Dicembre 2024 stati rilasciati in mare circa 1000 esemplari per la riproduzione di anguilla europea da parte del Parco del Delta del Po nell'ambito delle attività previste dal progetto LIFEEL- LIFE19 NAT/IT/000851 Misure urgenti nel Mediterraneo Orientale per la conservazione a lungo termine dell'Anguilla europea (Anguilla anguilla) di cui l'Ente Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po è partner.
Sono stati selezionati i migliori esemplari di anguille femmine, misurati, taggati con un numero di riconoscimento e dotati di un trasmettitore che permetterà di studiarne gli spostamenti nel viaggio per raggiungere il Mar dei Sargassi per la riproduzione. Con il supporto di un gruppo del dipartimento di Scienze dell'ambiente e della prevenzione dell'Università di Ferrara, coordinato dal professore Mattia Lanzoni,
Si raccomanda a chi entrasse in possesso di un esemplare dotato di trasmettitore, di evitarne la consumazione, di rilasciarli se possibile e di farne segnalazione sul sito del progetto https://lifeel.eu o mandando una mail a info@parcodeltapo.org
L'anguilla è una specie in 'pericolo critico di estinzione', inserita nella lista rossa della Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
Molteplici sono le cause che hanno portato questa specie in pericolo e tra queste l'uomo ne è il principale attore. Oltre agli effetti dei cambiamenti climatici che stanno indebolendo la forza della corrente del Golfo, necessaria per la migrazione delle anguille, l'uomo è responsabile, infatti, dell'inquinamento degli ambienti marini, costieri e fluviali, della costruzione di barriere sui corsi d'acqua ( es. centrali idroelettriche, dighe,...) che costituiscono ostacoli alla migrazione dell'anguilla, dello sversamento di inquinanti organici e metalli pesanti che riducono la qualità dell'acqua necessaria per la sua sopravvivenza.
Ma la principale causa che sta mettendo a rischio di estinzione l'anguilla è la pesca, commerciale e ricreativa. Le catture riguardano esemplari nei tre stadi principali del loro ciclo vitale: lo stadio di cieca, di gialla e quello adulto di argentina.
Dato che l'anguilla non si riproduce in cattività, le giovani anguille cieche pescate finiscono negli allevamenti, dove vengono ingrassate prima di essere introdotte sul mercato: si tratta del "business delle anguille di vetro", le giovani cieche dette così per via delle loro carni trasparenti. «In Europa ci sono circa 6.000 allevamenti. In Asia, tra Cina, Thailandia e Giappone, ce ne sono 250.000. Secondo le stime della FAO, dal continente europeo, per sostenere l'allevamento asiatico, vengono pescati all'anno due miliardi di giovani di anguille. Con un valore commerciale che si attesta tra i sei e i novemila euro al chilo. A questo si aggiunge poi il prelievo illegale» dice Mattia Lanzoni, professore dell'Università di Ferrara. Nel territorio dell'Unione Europea, dal 2009 il prelievo delle ceche è regolamentato, ed è bandita la commercializzazione a paesi terzi.
"Grazie al progetto LIFEEL si cerca di intervenire per la salvaguardia di questa specie così significativa per il nostro territorio e la sua cultura" spiega il Presidente dell'Ente Parco Delta del Po Veneto, Moreno Gasparini.
"Si tratta del primo progetto di conservazione dell'Anguilla europea concepito a scala dell'intero bacino del Fiume Po, finalizzato a mantenere ed incrementare lo stock naturale di questa specie che rischia l'estinzione.
Il progetto LIFEEL, infatti, risponde alle grandi minacce che affliggono la specie - frammentazione del reticolo idrografico, pressione di pesca sui riproduttori per il consumo umano e sui giovani per l'acquacoltura, disinformazione - con un approccio condiviso e partecipato, e per alcuni aspetti estremamente innovativo".
Un progetto che vanta una importante rete di partner italiani ed greci: capofila la Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi e partner di progetto: Regione Emilia-Romagna, Direzione Agricoltura, caccia, pesca; Parco Lombardo del Ticino; Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po; Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po; ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna; UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA; G.R.A.I.A. srl - Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque; Hellenic Ministry of Rural Development & Food.