(Nicolosi, 10 Apr 16) Gente, tantissima gente. Centinaia di persone, oltre trecento, forse quattrocento. Uomini, donne, bambini, giovani e non più giovani. Questi i numeri, davvero significativi, della partecipazione all'escursione, promossa dal Parco dell'Etna, per inaugurare il sentiero 751 "Sciare di Santa Venera", il nuovo percorso naturalistico-culturale realizzato dal Parco in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania e il Dipartimento per lo Sviluppo Rurale e Territoriale, Ufficio di Catania, in contrada Edera, in territorio di Bronte, zona di grande pregio e fascino paesaggistico.
C'erano in prima fila le istituzioni che hanno collaborato, in modo efficiente e produttivo, alla realizzazione del sentiero: lo staff del Parco dell'Etna, guidato dalla presidente Marisa Mazzaglia; quello della Soprintendenza di Catania, con in testa la Soprintendente Fulvia Caffo; il dirigente Antonio Grasso per l'Azienda Foreste. E ancora l'assessore al turismo di Bronte Francesco Bortiglio; il presidente della Fondazione Fiumara D'Arte Antonio Presti, in omaggio alla grande bellezza dei luoghi; esponenti dell'Ingv di Catania (Rosanna Corsaro, Giuseppe Puglisi e altri) e del Cnr; rappresentanti dei Carabinieri e del Corpo Forestale; giornalisti e guide.
Ma anche e soprattutto tantissimi escursionisti, con vari e numerosi gruppi delle associazioni ambientalistiche e culturali: EtnaViva, Orione e WWF, CAI, Etna e dintorni, Siciliantica e varie altre. E poi molti semplici appassionati dell'Etna, della sua splendida natura e degli aspetti scientifici e culturali, ma anche studiosi, che non hanno voluto perdere l'occasione per conoscere questo "nuovo sentiero, di grande importanza per il Parco e per il territorio, il primo sentiero di archeotrekking nella nostra area protetta, realizzato nel versante nord del vulcano, che riesce a coniugare in modo esemplare straordinari valori naturalistici con altrettanto significativi valori storici e culturali e che costituisce una nuova, grande opportunità di fruizione per visitatori e turisti", ha sottolineato la presidente del Parco dell'Etna Marisa Mazzaglia.
Soddisfattissima, la presidente Mazzaglia, per la grande partecipazione all'inaugurazione del sentiero "Santa Venera". Altrettanto soddisfatta la Soprintendente Fulvia Caffo, che ha ricordato "il prezioso impegno e la passione delle tante persone, coinvolte da tutte le istituzioni che hanno proficuamente collaborato alla realizzazione del progetto, in un luogo dove i valori culturali e storici dell'area archeologica vengono ulteriormente evidenziati da un contesto paesaggistico di grande fascino".
Il sentiero 751 "Sciare di Santa Venera", della lunghezza di 3900 metri, si svolge in un territorio caratterizzato da un raro fenomeno idrogeologico: il Fiume Flascio e il Torrente della Saracena, che discendono dai Monti Nebrodi, si infrangono contro le basse pendci dell'Etna in un'area pianeggiante, occupata da un forte spessore di lave antichissime, fortemente fratturate e permeabili. Emergono così qua e là, soprattutto nella stagione primaverile, ristagni d'acqua, torrentelli, piccole cascate, mentre nelle aree asciutte dominano il giallo delle ferule e il bianco degli asfodeli.
Il sentiero si sviluppa in maniera da cogliere gli aspetti naturali più significativi, ma anche qualche rustico ricovero utilizzato nel tempo dei pastori. Al suo termine un anello pernìmette di visitare dei resti archeologici di grande interesse, datati nel periodo che va tra la fine del V e l'inizio del IV secolo a.C. (epoca greca) e la prima metà del IX secolo d.c. (epoca tardo bizantina, prima dell'invasione araba).