A Goito sono presenti le rovine di una fortezza a base rettangolare del V secolo, all'interno della quale attualmente sorge il centro storico. La matrice dell'impianto è chiaramente di origine romana, con una ramificazione ordinata di percorsi di impianto edilizio che si innestano sul percorso principale dell'insediamento, costituito dalla attuale via Roma.
La Torre Civica è una delle più antiche testimonianze architettoniche. Risale al periodo alto medioevale, di cui ne sono testimonianza le tracce romaniche riscontrabili nella parte inferiore.
Pur essendo vicinissima alle antiche mura di cinta, che racchiudevano tutto il "borgo", era originariamente un corpo architettonico a sé stante, una testimonianza della vita politica e civile. Caratterizzano l'ultimo piano le bifore e le colonne in stile dorico; esse sono una testimonianza dell'innalzamento della torre effettuato nel Quattrocento, quando il marchese Ludovico II Gonzaga fece eseguire importanti interventi architettonici ed idraulici (Castello, Torre, scavo del Naviglio).
Procedendo lungo via XXVI Aprile si incontra Villa Moschini Villa D'arco, ora Moschini, rappresenta uno dei maggiori esempi di residenza patrizia neoclassica, dovuta a Gianbattista Maria Borsetto (1729) in collaborazione con Giuseppe Crevola. La tenuta è dotata di un grande parco opera dell'architetto Borsotto. Sempre dei marchesi d'Arco, anche se gestita dal Parco del Mincio, è la Villa all'interno del Bosco delle Bertone.
Percorrendo il lungomincio si arriva a corte Isolo e di lì lungo la strada comunale si giunge alla frazione di Maglio.