Dal pontile del Lago di Mezzo, per dirigersi un po' verso monte a incontrare la diga dei Mulini e il Vasaron, la cascata e il sostegno di Alberto Pitentino, si naviga. In discesa la grandiosa "paziente opera di ricerca e proporzionamento" che è la Burgo di Nervi. Poco più avanti un luogo che è il sacrario della nascita di Mantova, il bus del gat, antro del fiume ai piedi della Torre di Sparafucile. Poi il profilo della città che incanta gli animi gentili, con torri merlate e palazzi. Allontanati dalla città, il parco del Mincio si rivela in tutta la sua maestosità. Qui la nave lentamente osa avvicinarsi a ninfee bianche e gialle (fioritura a maggio), castagne d'acqua e canneti, isolotti di salice meta preferita dai cigni per il nido. Mentre dalla canna palustre si leva l'airone o fugge la nutria. A seconda della stagione e del caso è molto probabile incontrare tarabusini, svassi, germani reali, nitticore, martin pescatori che allietano la valle di fronte a Andes, antico borgo dove nacque il sommo poeta. Dopo un omaggio alla zanzara Culex, proprio li dove a luglio fiorisce il Nelumbio, la nave inverte la rotta e torna al pontile.
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