Più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l'impollinazione, rischiano di scomparire; in particolare in Europa il 9,2% delle specie di api europee sono attualmente minacciate di estinzione (IUCN, 2015). Senza di esse molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l'impollinazione artificiale. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell'impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.
Negli ultimi 50 anni la produzione agricola ha avuto un incremento di circa il 30% grazie al contributo diretto degli insetti impollinatori.
A scala globale, più del 90% dei principali tipi di colture sono visitati dagli Apoidei e circa il 30% dai ditteri (tra cui le mosche), mentre ciascuno degli altri gruppi tassonomici visita meno del 6% delle colture.
Gli impollinatori svolgono in natura un ruolo vitale come servizio di regolazione dell'ecosistema. Si stima che l'87,5% (circa 308.000 specie) delle piante selvatiche in fiore del mondo dipendono, almeno in parte, dall'impollinazione animale per la riproduzione sessuale, e questo varia dal 94% nelle comunità vegetali tropicali al 78% in quelle delle zone temperate (IPBES, 2017). E' stato dimostrato che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficiano dell'impollinazione animale (Klein et al., 2007).
La protezione degli insetti impollinatori, in particolare apoidei e farfalle è quindi di fondamentale rilevanza, poiché essi svolgono un importante ruolo nell'impollinazione di una vasta gamma di colture e piante selvatiche.
Le api forniscono inoltre preziosi prodotti dell'alveare quali: miele, polline, pappa reale, cera, propoli, veleno, da sempre utilizzati ed apprezzati dall'uomo.
La maggior parte delle piante di interesse agricolo necessita degli insetti pronubi per l'impollinazione. A causa di alcune scelte della moderna agricoltura come la monocultura, l'eliminazione delle siepi e l'impiego dei fitofarmaci, nonché l'alterazione e la frammentazione delle aree naturali, l'ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti pronubi. Da qui si evince l'importanza che assume un'area Naturale Protetta, con la sua varietà di specie vegetali autoctone e il controllo costante sull'uso di prodotti tossici che potrebbero danneggiare flora e fauna.
La conclusione della natura al di fuori delle aree protette è chiara: o cambieremo subito il nostro modo di produrre cibo, oppure la maggior parte degli insetti arriveranno all'estinzione entro pochi decenni.
Le ripercussioni che ciò avrà per gli ecosistemi del pianeta nei prossimi anni potrebbero essere molto gravi, poiché gli insetti sono la base strutturale e funzionale della maggior parte degli ecosistemi del Pianeta.
Il ripristino degli habitat naturali, insieme ad una drastica riduzione degli input agro-chimici e alla "riprogettazione" agricola, è probabilmente il modo più efficace per evitare ulteriori diminuzioni o scomparse degli insetti impollinatori, in particolare nelle aree ad agricoltura intensiva.
Tuttavia, affinché queste misure siano efficaci, è fondamentale che gli attuali modelli di utilizzo dei pesticidi, principalmente insetticidi e fungicidi, siano ridotti al minimo per consentire il recupero delle popolazioni di insetti e dei relativi servizi di "controllo biologico" dei patogeni.
In molti dei sistemi agricoli presenti nel mondo, il controllo biologico costituisce un mezzo sottoutilizzato ma economicamente efficace e a basso impatto ambientale per risolvere i problemi dei parassiti delle colture, in grado di preservare la biodiversità sia all'interno che al di fuori delle aziende agricole.
In questo senso le api risultano essere molto utili in quanto l'analisi dei prodotti dell'apicoltura fornisce una corretta e dettagliata analisi dell'ambiente circostante agli alveari (raggio 10 km). Dalle suddette si può evincere facilmente lo stato di inquinamento dell'area da parte di pericolosi contaminanti chimici ma anche metalli pesanti che sono non solo tossici per le api ma naturalmente anche per l'uomo e il resto della flora e della fauna presente.
Un altro costante e chiaro impegno che risulta essere fondamentale è l'educazione ambientale soprattutto per i più piccoli. Far capire l'importanza del rispetto dell'ambiente e delle api in età infantile garantisce una responsabilizzazione dei bambini che diverranno adulti più attenti e più rispettosi dei temi su descritti.
L'impegno e la partecipazione in tal senso dei Parchi naturali e dell' azienda Nectaris, nel nostro specifico, risulta peraltro un piccolo ma valido contributo a quello che è e sarà un percorso arduo ma necessario per salvaguardare le api ed in generale la natura che ci circonda e consentire alle nuove generazioni di preservare il nostro pianeta nel modo più corretto e cosciente possibile.
A cura della Azienda apistica Nectaris