Si tratta di un piccolo formaggio che un tempo si produceva solo nel primo periodo di lattazione della capra, nel mese di marzo, appunto, da cui il nome. Si ricava dal latte di due mungiture coagulato con caglio di capretto. Dopo la rottura la pasta viene posta a sgrondare in formelle cilindriche e quindi pressata a mano e salata a secco o in salamoia. Si può consumare la Marzolina così, piuttosto fresca, ma secondo la tradizione deve stagionare per qualche giorno su graticci di legno e quindi maturare qualche mese in barattoli di vetro. Alcuni stagionano il formaggio a secco, altri colmano i vasetti con olio di oliva. Il primo tende a manifestare note piccanti più evidenti, mentre quello coperto d'olio rimane più morbido e matura più lentamente.