(La Maddalena, 29 Ott 21) Continua l'azione congiunta del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena e di quello dell'Asinara e delle due associazioni specializzate Crama Asinara e Seame Sardinia, a difesa della biodiversità e alla tutela delle specie minacciate del Mediterraneo ed in particolare delle tartarughe marine. E' stata una stagione record con diversi interventi che hanno portato ad ospedalizzare animali feriti e poi fortunatamente a liberarli in mare aperto dopo le cure.
Alcuni ritrovati in stato di galleggiamento a seguito di ingestione di materiale plastico, altri intrappolati in reti e ami da pesca, gran parte a seguito di traumi causati dalle eliche di imbarcazioni. Nei giorni scorsi l'ultima liberazione di un esemplare di Caretta caretta, mercoledì 20 ottobre. Un giovane esemplare dal nome Agostina, recuperata in stato di difficoltà lo scorso ferragosto nelle acque del Parco di La Maddalena, da parte di alcuni diportisti che avevano prontamente segnalato l'animale alla Capitaneria di Porto e all'Associazione "Seame Sardinia".
E' stato così possibile trasportare ed ospedalizzare la Caretta al Centro Recupero tartarughe marine dell'Asinara, per le cure, le analisi e la terapia necessaria.
La radiografia aveva evidenziato uno stato di costipazione intestinale causata dall'ingestione di materiale plastico, causa del suo stato di galleggiamento.
Dopo alcune settimane, l'animale ha iniziato ad espellere un notevole quantitativo di residui plastici, come buste e frammenti di barattoli, anche grazie alla somministrazione di un tipo di alimentazione a base di pesce grasso, utile nella riattivazione della peristalsi intestinale.
Una percentuale altissima di animali marini ingeriscono rifiuti plastici che scambiano per cibo ma che possono causarne la morte.
Agostina, dopo essere stata marcata è tornata nel suo ambiente naturale in piena forma clinica, dalla spiaggia di cala Spalmatore nel Parco Nazionale dell'Asinara, in presenza della troupe televisiva di Videolina, del Parco e dello staff di CRAMA.