Notizie storiche sulla soppressata di Gioi risalgono al 1835 come riportato nel Compendio di Agricoltura Pratica: "...tra le soppressate si lodano molto quelle di Noia, ma eccellenti sono quelle del Cilento, e spezialmente delli Gioi, nel Principato Citra...".
L'impasto di questa soppressata, a differenza di molte altre è composto di carni di prima scelta dalle quali vengono eliminati anche i nervetti. Le carni sono tagliate a mano a punta di coltello, condite con sale e spezie (peperoncino, finocchietto e pepe) e ripassate a mano più volte per fare amalgamare bene gli ingredienti. L'impasto viene lasciato riposare per qualche minuto e poi insaccato in budello naturale insieme a un pezzo unico di "lardo" della stessa lunghezza del budello. Quando il prodotto è stagionato, se non viene consumato subito, viene conservato sott'olio d'oliva o sotto strutto mantenendosi fresco per tutto il periodo estivo.
Si presenta di colore rosso-bruno con al centro un cuore bianco: il lardo. Ha un aroma intenso di carne di suino accentuato dal grasso naturale del lardo presente all'intemo e dal profumo delle spezie sapientemente dosate.