C'è qualcosa di grande, che non si vede eppure si sente. Qualcosa di magico, forse. E per trovarlo servono gambe e polmoni, sì, ma anche sensibilità. È qualcosa che si può incontrare nel silenzio di un monastero, nell'energia che vibra tra le case di un antichissimo villaggio di esuli, sui gradini di una scala sospesa che scende nel cuore della terra. L'importante, qui, è aprirsi: cioè lasciare che, quel che c'è là fuori, faccia accadere qualcosa dentro di noi. Perché a un certo punto, impossibile prevedere quando, la parte più pesante della nostra umanità, della nostra razionalità, inizierà ad alleggerirsi. E se in quel momento, proprio in quel momento, respireremo a fondo, allora sentiremo spalancarsi la nostra parte più leggera, più impalpabile - più spirituale.
Questo è un sentiero da percorrere in silenzio oppure cantando, bisbigliando preghiere o celebrando la natura con un grido di gioia che lei, questa natura ruvida eppure generosa, ci restituirà con un'eco.
Qui, ecco, la terra che incontra il cielo: un passo dopo l'altro, un respiro dopo l'altro, lasciamo l'umano per incontrare lo spirito. Il nostro.
Sentieri REL attraversati: SVA, AV5T, 530c, 530, 593, 593v
Altre informazioni