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Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

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buon Natale e buon anno

(Feltre, 22 Dic 10) Esternalizzazione, sembra una brutta parola. E' il peggior burocratese, quello che allontana la gente dalla "cosa pubblica", dalla partecipazione democratica alla gestione della pubblica amministrazione.
Ci han detto che non ci son soldi, che occorre "esternalizzare", ossia dare in gestione esterna strutture e servizi. Ci han detto che il "privato" e' meglio del "pubblico". Che bisogna "valorizzare".
Noi, che per cultura e per esperienza, rifuggiamo dalle grandi categorie, dagli assoluti che tutto annebbiano in presunti contrasti epocali, abbiam provato ad esternalizzare senza distruggere il valore insito nella "mission" di un parco nazionale. Non siamo una qualunque amministrazione pubblica, infatti. Per noi la tutela della vita, di ogni vivente, il rispetto dell'Uomo, di ogni essere umano, e' un valore etico fondamentale, irrinunciabile.
Allora con la piccola squadra di soli tredici persone che lavora a Villa Binotto, all'epoca della presidenza di Guido De Zordo, ma proseguendo serenamente con il nuovo presidente Benedetto Fiori,  abbiamo cercato una soluzione che unisse efficacia ed efficienza, ecologia e risparmio della spesa pubblica.
Abbiamo cercato di mettere a punto una tipologia di gara per servizi che privilegiasse le capacita' e non il solo ribasso d'asta, che tanti guasti produce alla stessa pubblica amministrazione.
Con questo modello di gara, costruito intorno ad un progetto culturale, unito ad un affitto e ad una percentuale sul fatturato delle strutture poste in gara, oggi abbiamo raggiunto un lusinghiero risultato: in soli quattro anni siamo passati dal quasi zero all'oltre 5% di autofinanziamento per il parco, rispetto al trasferimento dal ministero dell'ambiente.
Poco? Forse ancora si, ma in soli quattro/cinque anni e senza distruggere il bene "privatizzato" crediamo sia un bel risultato.
Per non parlare di coloro che grazie a questo progetto hanno trovato lavoro e appartenenza nelle strutture del parco.

Dalla storica coop. Mazarol delle guide del parco, sino alla Fenice e al Mondo di Idee, per giungere alla cooperativa sociale Mani Intrecciate di don Gigetto De Bortoli, con cui abbiamo condiviso l'entusiasmante progetto dell'apertura del centro culturale "Piero Rossi" nel cuore di Belluno.
Un luogo che ben presto e' entrato nel vissuto quotidiano del comune capoluogo, facendo divenire il parco un luogo fisico, geografico, storico, naturalistico, culturale e non sempre e solo di dibattito e contrapposizione politica.

In questi anni, con tenacia, modestia e tanta tanta passione, abbiamo "esternalizzato" dando lavoro ad oltre trenta persone, tra cui tantissimi "svantaggiati" dal cuore grande come le nostre bellissime montagne.

A loro tutti, che lavorano ogni giorno nella gestione delle strutture del parco, agli operai forestali che ogni anno macinano migliaia di chilometri su e giu' per le nostre crode, ai forestali che garantiscono la prevenzione dagli incendi e la tutela della flora e la fauna, ai pochissimi e volenterosi dipendenti pubblici di Villa Binotto, agli eroici gestori dei nostri rifugi, a tutti gli operatori del circuito Carta Qualità, agli alpine e alpinisti che queste montagne amano e vivono, agli amministratori e volontari delle Dolomiti Bellunesi che ogni giorno si impegnano per conservare un pezzettino di questi meravigliosi Monti Pallidi, ai tutti i turisti che ci preferiscono a mete più blasonate ma sicuramente meno "vere", l'augurio più sincero dell'om selvarech, del mazarol, dell'orso Dino e di tutti i loro amici.

grazie amici delle Dolomiti Bellunesi, a voi i più sinceri auguri di buon Natale e di buon anno nuovo.
buon Natale e buon anno
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