(Feltre, 27 Gen 11) Nei giorni scorsi la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato, all'unanimità, il nuovo decreto legge sull'etichettatura dei prodotti alimentari.
La grande novità è l'obbligo dell'indicazione chiara e precisa dell'origine su tutti i prodotti.
Fino ad oggi, infatti, era possibile vendere con il marchio "made in Italy" prodotti alimentari realizzati con materie prime importate dall'estero e poi solo trasformate in Italia.
Con la nuova legge questo non sarà più possibile.
Saranno ora i decreti attuativi a stabilire nel dettaglio l'applicazione della nuova legge alle diverse filiere produttive, partendo dai suini e dai prodotti lattiero-caseari per arrivare alla pasta.
La legge, oltre a richiedere la presenza delle indicazioni sull'origine e provenienza degli alimenti e delle materie prime utilizzate per la loro preparazione, stabilisce che queste informazioni siano fornite in modo chiaro e non ingannevole, "al fine di non indurre in errore il consumatore medio".
Oggi, quando facciamo la spesa, troviamo indicazioni sulla provenienza degli alimenti nelle etichette della carne bovina e di pollo, sulla frutta e verdura fresca, sulle uova e la passata di pomodoro, sul latte fresco, il pesce, il miele e l'olio extravergine di oliva.
Con le nuove disposizioni di legge l'obbligo di indicare la provenienza viene esteso anche a pane e pasta, alla carne di maiale e di coniglio e ai salumi, ai prodotti ottenuti dalla trasformazione di frutta e verdura e ai formaggi, uno dei prodotti italiani più imitati nel mondo e tra le vittime preferite di comunicazioni commerciali ingannevoli per il consumatore.
La nuova legge prevede anche, in conformità alla normativa dell'Unione europea, di riportare in etichetta l'eventuale presenza di ingredienti ottenuti da organismi geneticamente modificati.
"La nuova legge costituisce un traguardo importante – ha dichiarato il Direttore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Nino Martino – che aiuterà a difendere il ricchissimo patrimonio di prodotti agroalimentari di qualità presenti nel nostro Paese. Molti di questi prodotti sono ottenuti all'interno di Parchi Nazionali ed altre are protette, impegnate da sempre nella tutela e promozione dei prodotti agroalimentari tradizionali, ottenuti nel rispetto dell'ambiente. Questa legge potrà dare nuovo vigore anche ai numerosi progetti nati in vari Parchi Nazionali per dare evidenza alle eccellenze agroalimentari. "Carta Qualità" del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è tra questi progetti. I disciplinari che gli agricoltori devono rispettare per fregiarsi del marchio del Parco sono infatti ispirati agli stessi principi che hanno guidato il legislatore nel redigere la nuova normativa sull'etichettatura: dare ai consumatori indicazioni chiare sulla provenienza dei prodotti, permettendo agli acquirenti più sensibili ed attenti, di essere adeguatamente garantiti nel momento in cui decidono di scegliere un prodotto di qualità prodotto in aree ben definite. Aree – ha concluso il Direttore Martino – che, nel caso di "Carta Qualità", sono strettamente legate ad una zona di straordinario valore ambientale, naturalistico e storico-culturale come quella del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi".