(Feltre, 18 Lug 12) I Comuni di Taibon, Gosaldo, Voltago, Agordo e Rivamonte Agordino, nell'ambito dei finanziamenti previsti dal fondo Brancher per le zone confinanti con le province autonome di Trento e Bolzano, hanno elaborato un progetto unitario di Valorizzazione turistica della Conca Agordina. Al progetto, che ha l'obiettivo di sviluppare l'economia turistica dell'area, per contrastare il declino socioeconomico che da tempo interessa l'intera vallata, partecipano quali partner esterni il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, l'Istituto Tecnico Industriale Follador di Agordo e la Comunita' Montana Agordina.
Gli interventi previsti dal progetto, coordinato dal comune di Voltago, includono anche il completamento delle opere di recupero dell'antico centro minerario di Valle Imperina, realizzate in questi anni dal Parco, dal Comune di Rivamonte Agordino e dalla Comunita' Montana Agordina.
Dopo il restauro della viabilita' interna del villaggio minerario; il recupero della centralina idroelettrica (che oggi ospita il centro visitatori del Parco); la creazione di un ostello per la gioventu' e il restauro dei monumentali forni fusori, uno degli interventi mancanti e' il recupero di una parte delle antiche gallerie, oggi completamente distrutte a seguito dell'abbandono della miniera nel 1962 e della successiva alluvione del 1966.
Per poter accedere ai finanziamenti previsti dal fondo Brancher il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, con Decreto del Presidente del giugno 2011 (ratificato dal Consiglio Direttivo con Delibera n. 25 del 15 settembre 2011), ha messo a disposizione dei Comuni due progetti. Grazie a questa collaborazione tra Comuni ed Ente Parco e' stato possibile ottenere un finanziamento di quasi due milioni di euro per rendere visitabili al pubblico tre tratti delle antiche gallerie e completare il recupero di alcuni edifici dell'antico villaggio minerario.
In particolare il progetto prevede:
Grazie ai finanziamenti del fondo Brancher, ha commentato il Presidente del Parco, Benedetto Fiori, potremo completare il recupero di questa straordinaria testimonianza di archeologia industriale, certamente tra le piu' importanti delle Alpi, e offrire cosi' ai visitatori un motivo in piu' per visitare l'Agordino. Il rilancio turistico e quindi anche economico dei nostri territori non puo' che avvenire attraverso la valorizzazione del loro straordinario patrimonio naturale e, nel caso delle miniere di Valle Imperina, storico e culturale. La stretta collaborazione tra l'Ente Parco e i Comuni del territorio Agordino ha permesso di ottenere questo risultato, tanto piu' importante in un momento, come quello attuale, in cui la disponibilita' di fondi per avviare nuovi progetti e' estremamente ridotta.
Il progetto per completare il recupero di Valle Imperina, ha dichiarato il Direttore del Parco, Nino Martino, ha per noi una molteplice valenza. In primo luogo ci consente di migliorare la fruibilita' turistica di un sito straordinario, rispondendo ad una precisa esigenza evidenziata, negli ultimi anni, da molti visitatori delle antiche miniere. In secondo luogo ci permette di potenziare le possibilita' di allestire mostre temporanee, una forma di offerta culturale che ha costituito, negli anni scorsi, uno dei principali attrattori turistici del sito. Infine, grazie al recupero delle ex scuderie, sara' finalmente possibile dare una casa alla scuola di interpretazione ambientale del Parco, che potrebbe divenire un ulteriore contributo delle Dolomiti Bellunesi allo sviluppo del sistema nazionale delle aree naturali protette.