(Feltre, 05 Set 12) In questa estate di grande siccita' il lago del Mis, all'interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, e' stato quasi completamente svuotato.
Per richiamare l'attenzione su questa grave crisi ambientale l'Ente Parco ha inviato una nota all'Autorita' di Bacino del fiume Piave, alle Segreterie regionali per l'ambiente e per le infrastrutture, alle province di Belluno e di Treviso, al Ministero dell'Ambiente, al Consorzio di Bonifica Piave e all'ENEL.
Nella nota, a firma congiunta del Presidente del Parco, Benedetto Fiori, e del Direttore, Nino Martino, si evidenzia che il lago non solo e' incluso nel perimetro dell'area protetta, ma fa anche parte della rete Natura 2000, istituita dall'Unione Europea per tutelare habitat e specie in pericolo di estinzione.
Lo specchio d'acqua, pur essendo di natura artificiale, costituisce un ambiente di pregio del territorio bellunese sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico e ospita specie tutelate anche dalla normativa europea, come la trota marmorata e lo scazzone. Inoltre il lago rappresenta uno dei pochissimi siti italiani di nidificazione dello Smergo maggiore, una grossa anatra che normalmente nidifica nel nord Europa.
"Comprendiamo le esigenze legate alle attivita' economiche, ha dichiarato il direttore del Parco, Nino Martino, ma un lago, seppur artificiale, soprattutto se si trova all'interno di un Parco Nazionale, deve essere adeguatamente tutelato, per garantire il rispetto della vita che ospita".
Nella nota del Parco viene anche sottolineata la necessita', gia' segnalata in passato, di una attenta analisi del bilancio idrico dell'intero bacino del Piave, che include numerosi corpi idrici inclusi in diversi siti Natura 2000. Uno dei concetti base della Direttiva CEE 92/43, infatti, e' che "nella gestione i siti non sono da considerarsi isolati, ma inseriti in un piu' ampio contesto di rete ecologica ed e' possibile avviare attraverso i Piani di Gestione iniziative per una loro migliore integrazione".
A questo proposito il Presidente del Parco, Benedetto Fiori, ha dichiarato che "vi e' la necessità di organizzare un incontro tra tutte le amministrazioni comunali della provincia di Belluno, da tenersi entro ottobre, per mettere mano e risolvere definitivamente un problema che da troppi anni affligge i nostri territori, che ogni estate vengono depredati dell'acqua, lasciando spettri fangosi al posto dei laghi".