Oggi le celebrazioni per il terzo anniversario della scomparsa del sacerdote ucciso da un bracconiere
(Feltre, 22 Ago 13) Ad un anno dalla sottoscrizione del gemellaggio tra gli Enti Parco Nazionali delle Dolomiti Bellunesi e dell'Alta Murgia, per onorare la figura di Don Francesco Cassol, sacerdote amante della natura assassinato durante un bivacco notturno per mano di un bracconiere nei pressi del Pulo di Altamura, si terra' a Longarone oggi, 22 agosto, la cerimonia commemorativa civile e religiosa.
Saranno presenti i familiari e gli amici di Don Francesco, il Sindaco di Longarone Roberto Padrin, i rappresentanti del Comune di Altamura ed i Presidenti dei due Parchi, Benedetto Fiori (Dolomiti Bellunesi) e Cesare Veronico (Alta Murgia).
Questo il programma: ore 18,00, presso il Municipio di Longarone, incontro pubblico con l'Amministrazione Comunale.
Ore 20,00 celebrazione Santa Messa presso la Chiesa Parrocchiale del Comune di Longarone.
Contestualmente sara' deposta una corona di fiori al Pulo di Altamura, presso il crocifisso che ricorda il luogo in cui fu consumato il delitto nella notte tra il 21 e il 22 agosto 2010.
Il gemellaggio e' nato con l'obiettivo di promuovere la legalita' nelle aree protette e l'amore per l'ambiente e di unire le comunita' dell'Alta Murgia e delle Dolomiti Bellunesi.
Benedetto Fiori, Presidente del Parco delle Dolomiti Bellunesi sottolinea le affinita' tra l'azione del volontariato, tanto cara a don Francesco, e quella svolta dalle aree naturali protette a tutela della natura: "Entrambe guardano al futuro; entrambe sono tese ad offrire, a chi verra' dopo di noi, un mondo migliore; entrambe partono dal presupposto che e' necessario, prima di tutto, dare l'esempio; credo che perseverare nel nostro impegno comune a tutela del creato sia il modo piu' bello per ricordare, onorare e continuare l'opera di don Francesco".
Un evento che, quest'anno, si carica di un rinnovato messaggio di pace e di rispetto per i viventi, come dichiarato da Cesare Veronico: "Don Cassol amava vivere a contatto con la natura e con gli abitanti del nostro parco. Crediamo di rendergli onore col nostro impegno perche' sia riconosciuta l'incompatibilita' tra le aree naturali protette italiane e quelle esercitazioni militari che, con le loro esplosioni e il loro impatto sul territorio turbano la quiete delle creature che vivono nel Parco e quella di chi sceglie questi luoghi per riconciliare lo spirito".