Il Parco presenta in Regione un progetto per prevenire gli incidenti stradali a carico della fauna selvatica
(Feltre, 27 Gen 14) Il problema delle collisioni tra veicoli e fauna selvatica e' ben noto e interessa molti tratti della rete stradale bellunese.
Anche all'interno del territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi si registrano casi di investimenti di selvatici ad opera di autoveicoli, con conseguente rischio per le vite umane, danno al patrimonio faunistico, ai privati coinvolti e alla collettivita', in termini di ore di intervento delle Forze dell'ordine.
Grazie al lavoro svolto dal personale del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del CFS, il Parco dispone della mappatura completa degli investimenti che hanno coinvolto la fauna selvatica all'interno del perimetro dell'Area protetta dal 1999 ad oggi.
L'analisi di questi dati ha permesso di evidenziare come, nel territorio del Parco, il problema degli investimenti si concentri esclusivamente in alcune localita' lungo la strada regionale Agordina.
Nell'ambito del bando di finanziamento della Regione del Veneto per interventi di Valorizzazione e tutela del patrimonio naturale e della rete ecologica regionale, il Parco ha elaborato e presentato alla Regione un progetto pilota per ridurre il rischio di incidenti stradali a carico degli animali selvatici.
Le soluzioni tecniche oggi a disposizione sono numerose (dai sottopassi o sovrappassi per i selvatici all'installazione di dissuasori ottici, fino alla posa di recinzioni).
Dopo aver attentamente valutato vantaggi e svantaggi di ogni possibile soluzione e' stata individuata una serie articolata di interventi che, realizzati congiuntamente, permetteranno di prevenire gli incidenti stradali.
Il progetto del Parco prevede:
1. La realizzazione di un sistema elettronico che rileva la presenza della fauna selvatica in prossimita' della carreggiata. Dei sensori elettronici radar doppler e a infrarossi, posti nelle aree a lato della strada, sono in grado di rilevare la presenza degli animali selvatici. I sensori sono collegati ad una serie di cartelli stradali luminosi, alimentati con pannelli solari, che si attivano solo in presenza degli animali, avvisando gli automobilisti del pericolo legato al possibile attraversamento della sede stradale.
Il sistema si affianchera' ai segnali stradali tradizionale, gia' presenti, che pero' indicano il pericolo indipendentemente dalla reale presenza di animali in prossimita' della strada e quindi vengono spesso "sottovalutati" dagli automobilisti.
2. Il posizionamento di dissuasori ottici riflettenti lungo tutto il tratto della SR 203 Agordina all'interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Si tratta di sistemi ottici che deviano la luce dei fari delle automobili in transito, riflettendola lateralmente, in modo da spaventare gli animali eventualmente in procinto di attraversare la strada.
3. Posizionamento di siepi e recinzioni. Saranno piantate delle siepi per spingere gli animali ad attraversare nei punti piu' sicuri e convogliarli verso i sensori di rilevazione elettronica.
4. Realizzazione di segnaletica, tabellonistica e materiale divulgativo
Oltre all'installazione della segnaletica elettronica di avviso, che si attiva solo in presenza degli animali, sono previste la posa di cartelli che spieghino agli automobilisti la necessita' di rallentare in presenza di segnali accesi e la realizzazione di una campagna di informazione sul progetto pilota.
Il finanziamento chiesto dal Parco alla Regione del Veneto ammonta a 210.000 euro.
"Il progetto, ha dichiarato il Presidente del Parco, Benedetto Fiori, si propone come esperienza pilota, per valutare l'efficacia, nella specifica nella realta' bellunese, dei sistemi tecnici proposti e potra' eventualmente essere replicato anche all'esterno dei confini del Parco, dove ci sono altre zone "critiche" per quanto riguarda il rischio e la frequenza di collisioni tra autoveicoli e animali selvatici. Un esempio di azione concreta del Parco a salvaguardia della fauna selvatica e dell'incolumita' degli automobilisti".Cervo in bramito - Foto E. Canal CTA-CFS