Questa tappa conduce nel Montefeltro divenuto romagnolo in seguito al referendum popolare che ha sancito il passaggio di diversi comuni dalla provincia di Pesaro a quella di Rimini.
Dal Santuario della Verna, si imbocca la vecchia mulattiera che si stacca dal ornante della strada che sale a Chiusi.
Seguendo un antico muretto in sasso, iniziamo in questo modo ad allontanarci dalle imponenti faggete che coprono l'altura del Monte Penna. Da Croce della Calla, saliamo quindi verso i pratoni di M. Calvano per poi proseguire su una mulattiera fino al Passo delle Pratelle, in un saliscendi tra faggi, in cresta. Da qui si prosegue verso sinistra su un'assolata strada bianca che passa sotto M. Castelsavino e porta al Passo delle Gualanciole. Proseguendo lungo il sentiero di crinale si giunge infine a Poggio Tre Vescovi. Al Poggio Tre Vescovi si comincia a scendere, su cresta fino a Poggio Bastione, poi sul versante romagnolo, sempre più aperto: ambienti prativi e infine anche aridi prendono il posto della foresta. Presso un pilastrino ci si immette sulla strada di Montione che va seguita fino al Valico di Montecoronaro e poi fino all'omonimo paese, dove si trova la mulattiera per il Fumaiolo. Essa tocca in tre punti l'asfaltata diretta al monte, poi se ne stacca salendo ad una bella insellatura dove a destra, tra pascoli, si stacca un percorso per Balze. Noi invece andiamo a sinistra raggiungendo il lato ovest del Fumaiolo. Un ultimo tratto sale tra conifere sul versante nord e poi al Valico. Al di là della strada, al termine di una breve deviazione a sinistra, c'è il Rifugio Biancaneve. Uno dei motivi principali di interesse di questa zona, oltre agli onnipresenti boschi è quella peculiarità geomorfologica ma anche "antropologica" costituita dalla Buca del Tesoro, grotta naturale che si può vedere compiendo una breve deviazione dal Poggio Tre Vescovi verso il Passo di Rotta dei Cavalli.
Le rocce arenacee qui presenti, sono fratturate e ospitano alcune cavità, modeste da un punto di vista speleologico ma interessanti per la fauna che vi si può rifugiare come insetti, molluschi e, fra i vertebrati, chirotteri e anfibi fra i quali la salamandra pezzata ed il raro geotritone. Per quanto limitata, la Buca del Tesoro ha affascinato la fantasia di montanari e boscaioli che non a caso vi hanno costruito l'omonima leggenda.
25 tappa di: Alta Via dei Parchi