Giro circolare piuttosto complesso e articolato, con frequenti mutamenti di ambiente pur configurandosi tra i più "aridi" dell'intero territorio del Parco. Piante termofile (amanti del caldo) e schiettamente mediterranee, come l'elicriso o il ginepro rosso, lo confermano. Per questo motivo risulta sconsigliabile nella piena estate, con l'ovvia eccezione di giornate ventose. Un'altra particolarità di questa escursione è la fitta presenza di case, preziose testimonianze della civiltà appenninica che ha chiuso qui - come in gran parte del restante Appennino - la sua gloriosa storia attorno alla fine degli anni '60, con l'esodo della popolazione verso i fondovalle o verso la pianura. Infine, va sottolineata anche la peculiarità geologica costituita dalle cosiddette "marne di Verghereto" (dal nome della località tipica dove di fatto caratterizzano prepotentemente il paesaggio) che compaiono soprattutto lungo la dorsale di Rio Petroso: danno origine ad un ambiente brullo, con fenomeni di erosione che ricordano quelli dei calanchi ma con, in più, una suggestione quasi "esotica" nella loro nudità lunare. E' questa l'unica escursione del Parco a toccare tale unità geologica.