Itinerario grandioso e raccomandabile, soprattutto per la bellezza dei luoghi attraversati, emblematici dell'identità del Parco e storicamente importantissimi. Tecnicamente non ci sono grandi difficoltà, ma diversi punti richiedono attenzione: l'andata (dopo un primo tratto d'asfalto) è quasi tutta su pista forestale. Piuttosto, come per gli escursionisti a piedi (la traversata Calla-Eremo è una classica assoluta), non vanno sottovalutate le possibili difficoltà "climatiche" di questo giro che tocca quote elevate - 1500 m presso Poggio Scali - e che lungo l'intero crinale si presenta molto esposto ai venti. I vecchi cartelli (pur rivolti ai pedoni) che raccomandano di affrontare questa escursione solo se si è ben attrezzati e in buone condizioni fisiche e di allenamento possono sembrare esagerati, ma sono giustificati dai fattori di cui sopra uniti alla totale mancanza di strutture di riparo in tutto il tratto di cresta.
E, certo, valgono anche per i ciclisti.