Abbiamo voluto inserire anche questa "traversata totale" del Parco, che ha un suo innegabile fascino andando da un capo all'altro dell'area protetta utilizzando, ovunque possibile, la sua più vera spina dorsale, rappresentata dal crinale spartiacque sommitale. Da un punto di vista logistico questa grande escursione in bici presenta due problemi: qualcuno che vi venga a prendere all'arrivo (e vi riporti alla partenza a recuperare il mezzo) e non è fattibile - salvo eccezioni - in giornata; al secondo inconveniente si rimedia felicemente pernottando in qualcuno dei rifugi situati circa a metà percorso (ma meglio ancora in due rifugi, rispettivamente ad un terzo e due terzi del percorso). A dispetto dei puri dati numerici, apparentemente sconfortanti (si guardino i dislivelli!), si tratta di un percorso non così faticoso come suggerisce la prima impressione, purché - è ovvio - si sia almeno un po' allenati e si prenda tutto con calma, senza strafare. Non si sottovalutino le caratteristiche climatiche: stando sempre (o quasi) su crinale, di norma la trans-parco non è fattibile in inverno e neppure nelle primavere con innevamento abbondante (alle quote più alte esso permane anche fino ad aprile inoltrato-inizio maggio). Tuttavia, i motivi di interesse legati al paesaggio e alla varietà di ambienti, compensano largamente tali fattori limitanti. Anche questo, alla fine, è un percorso «di natura» prima ancora che di sport. E non possiamo che indicarlo come coronamento finale, di impagabile soddisfazione, agli altri percorsi della guida.