Faggi e alberti monumentali, crinali, pascoli, il Lago di Ponte, le cascate dell'Acquacheta e del Lavane, panorami e torrenti: un itinerario incredibilmente vario tra le valli del Tramazzo e del Montone, nella parte più settentrionale del Parco dove si respira l'aria della Romagna rurale e forestale.
Prima tappa. Dal rifugio Casa Ponte si giunge all'omonimo Lago. Camminando sulla riva destra giungiamo al punto di partenza del Sentiero Natura. Seguendo il sentiero 559 giungiamo su una strada e all'imbocco del 553. Il Cozzo del Diavolo è il primo rilievo del lungo crinale che ora ci manda verso occidente fino a Passo Peschiera. Qui attraversiamo la strada e risaliamo il lato opposto e dopo appena un chilometro svoltiamo a sinistra per immetterci nel sentiero numero 429. Il crinale è panoramico e punta verso sud: una ripida discesa ci porta a Pian Baruzzoli e, restando ai margini delle recinzioni, attraversiamo i pascoli e ci rituffiamo nel bosco. Alberi, felci, un cancello e siamo davanti alla cascata dell'Acquacheta e, dopo pochi passi sulla destra, alla cascata del Lavane. Oltre il guado si sale fino alla Pian dei Romiti. In alto a sinistra ci sono le vecchie abitazioni del complesso che fu abitato dai monaci. Sulla sinistra il ponte in legno è il riferimento per ripartire. Al sopraggiungere del primo guado se l'acqua non è eccessiva proseguiamo sulla destra in mezzo alla valle, guadando altre volte il torrente. Un enorme salice caduto a terra ci avvisa che ora di uscire dalla valle andando in alto a sinistra lungo una strada di terra attorno alla quale si allarga il panorama. Vediamo presto il segnale che ci guida al termine della nostra tappa giornaliera: in 15 minuti scendiamo all'Eremo dei Toschi.
6 ore, 16 chilometri di lunghezza, 950 m di dislivello in salita, 700 m in discesa
Seconda tappa. Dall'Eremo risaliamo fino alla strada da dove siamo arrivati il giorno prima, che seguiamo per due chilometri. Quindi il sentiero scarta a sinistra salendo sul crinale in direzione sud. La strada la ritroviamo a Colla dei Lastri ma solo per pochi minuti dopo di che ancora a sinistra, per i prati di Fiera dei Poggi e infine al Passo del Muraglione. Oltre l'antico muro partono tre sentieri: il nostro è quello centrale. Giunti sullo stradello dei Tre Faggi svoltiamo a sinistra e ci camminiamo a lungo accerchiati da una bella faggeta che un passo dopo l'altro diventa una compagna discreta e protettiva. Dopo aver toccato il punto più alto di Monte Pian Casciano si scende fino al Passo del Bucine. Qui ci accolgono grossi faggi, una strada di ghiaia e il panorama su Castel dell'Alpe. Prendiamo la strada sulla sinistra, attraversando i pascoli di Pian d'Astura, per scendere fino a San Benedetto in Alpe. Chi alloggia all'Ostello Vignale deve salire nella parte alta del centro abitato; chi alloggia al rifugio di Prato di Bovi deve percorrere un tratto di asfalto e poi il sentiero 427, guadagnando circa un'ora sul percorso del giorno successivo.
7 ore, 19 chilometri di lunghezza, 600 m di dislivello in salita, 1000 m in discesa
Terza tappa. Il sentiero 427 si incontra in località Balducce e fa da collegamento tra San Benedeto e Bocconi: l'andamento è stretto e un po insidioso, ma spettacolare perchè affacciato sul fiume Montone. L'arrivo a Bocconi, dopo circa 3 ore è preannunciato dal bellissimo ponte in pietra che ci manda sull'altra sponda e nella via centrale del paesino. Giunti sulla strada andiamo a sinistra e troviamo l'imbocco del sentiero 425. Una salita costante ma non impervia, prima boschi di latifoglie poi di conifere. Sul crinale ci accoglie una strada di ghiaia e, andando a sinistra al bivio verso Monte Collina, i grandi faggi di Fonte del Bepi. Solo dopo aver preso a destra per il sentiero 565°, conosceremo però il più bel faggio di questa zona: il gigante del Tramazzo. Foto di rito e si riparte per percorrere tutta la Valdanda. All'improvviso compare in basso a destra una strada: conviene camminarci e dopo pochi minuti si svolta a sinistra per rientrare nella faggeta della parte bassa della valle. Quando il torrente si avvicina è tempo di svoltare a sinistra, compiere un paio di guadi e prepararsi all'ascesa finale che termina al Lago di Ponte.
6,5 ore, 17 chilometri di lunghezza, 900 m di dislivello in salita, 800 m in discesa