La Storia
Nella storia dell'alimentazione umana e dello sviluppo della civiltà, la lenticchia occupa un posto importante in quanto è stata tra le prime specie ad essere domesticate, anche se è ancora dibattuto in che modo questo sia avvenuto. Alcuni documenti storici risalenti all'epoca medievale e aventi per riferimento il Monastero di S. Vincenzo al Volturno che a quei tempi possedeva ampi territori nella zona aquilana attestano che in quell'area venivano coltivati i legumi. Nell'ampio contratto di livello dei 998 d.C. relativo alle proprietà di Tussio, Carapelle e Trita (Valle del Tirino) si fa esplicito riferimento ai legumi locali. Ciò fa desumere che a quel tempo i legumi rivestissero già il ruolo di colture di pieno campo, e quindi economicamente importanti tanto da essere sottoposti al canone livellario. Notizie più recenti delle coltivazioni nella zona aquilana di ceci, lenticchie, fagioli ed altre civaie (legumi in genere) si hanno con R. Quaranta (1885) e T. Bonanni (1888). L'importanza economica e agronomica della coltura si è protratta fino ai giorni d'oggi e ha spinto i produttori, nel 2008, a costituire un'associazione per la tutela e la valorizzazione della lenticchia e a seguire attentamente un preciso disciplinare tecnico di produzione.