|
di Massimo Pellegrini
Una apposita ricerca dell'Ente ha permesso di monitorare tutte le pareti rocciose per la ricerca dei nidi di rapaci ed altre specie di uccelli rupicole.
Un vero e proprio "esercito" di ornitologi coordinati da Mauro Bernoni e Riccardo Caldoni ha setacciato il Parco Nazionale della Majella ed ha potuto accertare la riproduzione di 189 - 206 coppie di Gracchio corallino e di 62 - 81 coppie di Gracchio alpino.
Per questi due corvidi, di cui il primo tutelato anche dalla direttiva Habitat della U. E., si tratta delle popolazioni più numerose di tutta l'Italia peninsulare molto superiori a quelle nidificanti in altri parchi come il Gran Sasso - Laga ed il PNA.
Buona anche la presenza del Falco pellegrino con 13 coppie e dell'Aquila reale con 4 coppie, di cui una reinsediata con successo in un sito che era stato abbandonato per oltre 15 anni.
Anche il rarissimo Lanario è presente con un numero di coppie variabili da 2 a 4 a seconda delle annate.
Per questa specie, presente solo ai bordi del Parco su pareti rocciose basse ed a quote non elevate, la presenza di territori di caccia in buona parte estesi all'esterno dell'area protetta non ne permette una facile tutela fino a quando non verranno istituite le aree contigue di pre Parco dove regolamentare l'attività venatoria, anche per la tutela di questa e di altre specie.
Anche questa ricerca ha permesso di acquisire importanti informazioni utili per la gestione del Parco, con particolare riferimento alle aree più delicate, dove evitare le arrampicate o ridurre il numero di escursionisti nei periodi della cova. |