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Parco Nazionale della Majella




Radio Lupo

Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale della Majella

Anno 1 - Numero 3 - Luglio-Settembre 2000


Giuseppe Dionisio lascia la Comunità del Parco

Giuseppe Dionisio

Il dott. Giuseppe Dionisio, dopo cinque anni di intenso impegno, ha lasciato l'incarico di Presidente della Comunità del Parco.
Cinque anni dedicati a perseguire, con capacità, acume, perseveranza e passione, di certo non comuni, le finalità fondamentali della Comunità del Parco, generando un clima di sostanziale condivisione e consenso intorno alle scelte fondamentali del Parco - dalle intese sui bacini sciistici al Piano del Parco - in assenza del quale il Parco non avrebbe potuto realizzare nemmeno uno degli importanti obiettivi prefissati.
L'essere riuscito in questo non facile compito, lo annovera di diritto fra i padri fondatori del Parco. Se oggi, nei fatti, il Parco è una splendida realtà lo è anche per merito fondamentale del lavoro, a volte oscuro, della Comunità del Parco e del Suo Presidente.
All'amico Giuseppe un grazie di cuore da tutto il Parco.

Gent.mo Sig. Direttore
Gent.mi Sig. Dipendenti
Ente Parco nazionale della Majella
Uffici di Guardiagrele e Campo di Giove

Nel lasciare l'incarico di Presidente della Comunità del Parco dopo cinque anni mi è gradito rivolgere a Voi tutti un saluto carissimo e un ringraziamento per la affettuosa amicizia che avete manifestato nei miei confronti.
Sono stati questi anni molto intensi per Voi che avete dovuto iniziare un cammino ex novo, certo affascinante nelle sue prospettive, ma insidioso, per la precarietà che accompagna nei primi passi ogni Ente di nuova istituzione.
Per mio canto ho tentato in questo tempo, per quanto è stato possibile alle mie umane forze, di contribuire a formare le coscienze dei nostri cittadini per costruire basi più solide per un cammino futuro ricco di nuove prospettive e di una diversa cultura del vivere.
E' stata questa una esperienza indimenticabile, formativa più di ogni altra da me sinora vissuta, che ha tracciato un solco maestro su cui saranno per sempre indirizzate le mie azioni ed il mio pensiero.
A Voi, al Sig. Direttore, in modo particolare, devo questa mia ricchezza, di cui sono orgoglioso. Affermare i principi della sacralità della vita e del libero dispiegarsi dell'evoluzione è, oltre che filosofica convinzione, l'unica via per fare ammenda dei troppi guasti provocati dalla politica dissennata dell'uomo nell'uso delle risorse e del territorio: questi sono i presupposti per il riscatto etico di tutti noi, la scelta della castità intellettuale.
Un alto volontariato sociale a cui Voi tutti, in primo luogo, dovete tendere come per una vocazione a cui sarete chiamati. Il vostro impegno, pertanto, non sia mai esclusivamente di passiva remissione, come per un dovere verso l'Ente in cui prestate opera, ma sia attivo essendo consapevoli di questa grande missione, di cui dovete andare fieri.
In questi anni di così intensa esperienza porto, invero, il rammarico di non aver potuto essere a voi più vicino. Avrei a volte voluto poterVi dare quelle poche conoscenze accumulate in quasi trenta anni di amministrazione pubblica, in special modo nei momenti in cui queste avrebbero potuto essere di aiuto alla Vostra nuova attività quotidiana. Questo non mi è stato possibile e me ne dolgo; ma, con orgoglio, ho visto crescere giorno dopo giorno le Vostre conoscenze ed accrescersi la professionalità insieme alla certezza di lavorare per una causa giusta per la quale vale la pena di profondere ogni stilla di energia e forza intellettuale. Posso ora confidarVi che sempre sono stato al Vostro fianco, rifiutando le speculazioni, in buona o cattiva fede che fossero sul Vostro operato, cercando di conservare un clima di serenità in cui avete potuto lavorare, lontani dai veleni che da alcune parti venivano centellinati, nella insensata ipotesi di spezzare quei legami di collaborazione che andavano rafforzandosi tra l'Ente e le popolazioni locali.
D'altro canto queste esperienze maturate Vi possano rendere sempre disponibili verso i cittadini del Parco ed i loro rappresentanti eletti. Sono certo che sempre siete stati pronti al dialogo ed all'incontro cortese e sempre più lo sarete per il futuro: sarebbe, invero, una sconfitta culturale per noi tutti se dovesse un giorno accadere che il Parco si esimesse dal dare risposte, rifugiandosi in un isolamento esiziale per l'Ente, per le popolazioni locali e, in definitiva, per la affermazione di quell'idea di grande spessore morale che è la difesa della diversità biologica.
Oggi non posso che essere felice per tutto quello che è stato fatto e che, sono certo, di più e meglio sarà realizzato per il futuro. Sento di avere anch'io contribuito ad immettere in questo vasto mare le mie gocce di sapere e nella storia, pur breve, di questo Parco, ho dato il contributo che a me era richiesto.
A Voi tutti, che mi siete stati vicino in questi anni, va, pertanto, il mio più affettuoso saluto e mi sia concesso in particolare di rivolgere al Direttore un abbraccio e un pensiero fraterno. Questi anni così intensi li ho vissuti sempre vicino al Dott. Cimini.
A "Nicola" devo molto della mia formazione, che sempre più si è affermata anche grazie alla Sua forte passione per il lavoro che svolgeva, ma, soprattutto, per la Fede sincera che ha dimostrato di possedere e saper infondere. Mi hanno accomunato al Dott. Cimini idee e progettualità che lo hanno reso un compagno di viaggio con cui alimentare, giorno dopo giorno, il fuoco dell'idealità che viviamo e, per questo, sono certo che la nostra esperienza, anche se in forme nuove, consumata in altri tempi ed in altri luoghi, continuerà e ci vedrà ancora insieme ad affermare il diritto ad esistere di ogni creatura; per salvaguardare la qualità stessa della vita di ognuno di noi e preservare l'habitat ed i beni naturali che ci sono dati perché li amministriamo con prudenza e parsimonia.
Con questo auspicio e per questa missione che, sono certo, vedrà in ognuno di Voi un alfiere indomabile, Vi rinnovo ogni bene ed auguro alle Vostre famiglie ed ai Vostri cari anni prosperi e sereni.