(Marsiconuovo, 14 Nov 17) L'Ente Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese ha aderito, da alcuni anni, al progetto di sistema "Conservazione della Lepre Italica", finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al fine di aumentare le conoscenze sulla distribuzione del lagomorfo, di migliorare lo stato di conservazione, gli habitat in cui vive questa specie, oltre che approfondire i relativi aspetti sanitari.
Già nel 2014, l'Ufficio Biodiversità dell'Ente Parco, con la collaborazione del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata e del Parco Regionale di Gallipoli Cognato, effettuò il rilascio del primo nucleo di soggetti da reintrodurre nell'area SIC "Abetina di Laurenzana" in Agro del Comune di Laurenzana (PZ), ma questa prima reintroduzione non determinò risultati completamente soddisfacenti.
Risultati assolutamente positivi, invece, sono arrivati con la reintroduzione del secondo nucleo di Lepri Italiche, avvenuta a novembre 2016, nella Foresta Regionale di Fossa Cupa, in agro del Comune di Abriola (PZ). Grazie al monitoraggio continuo dei soggetti reintrodotti e all'ausilio delle fototrappole installate sul territorio è possibile affermare con particolare soddisfazione che più del 50% degli esemplari di Lepre Italica (Lepus Corsicanus), reintrodotti il 15 novembre 2016, sono sopravvissuti.
L'Ente Parco ha così portato avanti azioni concrete, utili e con particolare significato scientifico per la conservazione della biodiversità e l'applicazione di corrette misure di gestione di una specie endemica definibile come "minacciata" secondo i criteri dell'International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN).