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Parco Nazionale della Val Grande |
Atti del Convegno | |
Wilderness e turismo integrato - Opportunità o conflittualità? |
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Piemonte: Regione di ParchiUn saluto a tutti voi, un saluto particolare al Signor Prefetto e un saluto anche a due persone che noi conosciamo molto bene, che della tutela ambientale e del patrimonio ambientale hanno fatto una ragione di vita, che sono la Sig.ra Mazzucchetti e la Sig.ra Alberti. Comunque il discorso della tutela ambientale è un patrimonio di tutti e quindi tutti noi ci sentiamo di essere dalla loro parte. Piemonte: Regione di Parchi. Questo perché? Perché i parchi che hanno come tutti noi pensiamo un grande valore dal punto di vista morale ed etico per la cultura di un popolo, si scontrano spesso con la realtà economica come quella nostra italiana. E allora? Proprio stamattina mentre leggevo un depliant (è della Regione Piemonte anche se non dovrei dirlo), mi sembrava quasi di leggere un necrologio dei parchi e delle riserve naturali piemontesi. Perché? Infatti leggevo solo questo: 55 aree protette, pari al 5,3% della superficie regionale, 32 enti di gestione che occupano attualmente 320 persone, 22 miliardi di spesa per garantire il funzionamento. Tra dieci anni questo depliant potrà anche scrivere le stesse cose (indicando tuttavia meno enti di gestione e più persone occupate), indicando però che tali risorse economiche ed umane hanno permesso di sviluppare nelleconomia piemontese un prodotto interno lordo di Tot. Miliardi. A quel punto noi avremo le risorse per fare grandi le riserve naturali, per migliorarle, per renderle percorribili e capaci di sviluppare un settore, quello turistico, che nella sua parte migliore e qui concordo con il Dott. Geiger può e deve dare alle aree protette la possibilità di continuare ad esistere. Non esiste solo il turismo di massa, quello che va a Rimini o a Riccione, ma esiste un turismo qualificato, culturale, artistico, volto alla ricerca professionale o anche solo alla contemplazione che può trovare nellambiente una grande sensazione di vita, una sensazione di miglioramento della qualità della vita e soprattutto una serenità interiore. Dobbiamo anche considerare un altro aspetto: nellincapacità dei giovani di capire cosè la natura, cosè lambiente, cosè la potenzialità dellambiente (che noi non riusciamo a trasmettere loro), sta tutto il paradosso del sistema delle riserve naturali. Il Parco Nazionale della Val Grande è una realtà di 13.000 ettari che sommati agli altri 8.000 occupano il 10% del territorio di questa nuova provincia; le risorse naturali in questa provincia devono diventare lindustria del futuro, dello sviluppo turistico di questarea: unindustria che non produce scorie, inquinamenti, DDT e porcherie, ma unindustria che è capace di sviluppare sensazioni, di sviluppare quei valori morali e culturali che i nostri giovani non conoscono più e che io stesso conosco ancora poco. Ettore Racchelli - Consigliere Regione Piemonte |
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