(Tonadico, 17 Lug 13) Per alcuni storici il "Secolo breve" è iniziato con lo scoppio della Grande Guerra ed è finito con la caduta del Muro di Berlino. Ma in una piccola valle periferica del Trentino, quale è la Valle del Vanoi, il Novecento è iniziato con l'ottocentesco Impero austro-ungarico ed è finito con la "globalità" portata in casa da tv, internet e cellulari.
Si è andati da una economia secolare derivante dalla sussistenza agro silvo pastorale ad un sistema economico molto eterogeneo e debole prevalentemente vocato alla produzione di servizi. Manutenzione del territorio, varie attività di vocazione turistica, produzione di legname e di energia elettrica vanno dunque a rappresentare il nuovo motore economico.
Vicende interne alla vallata si mescolano e sono alimentate inesorabilmente dalle vicende trentine, nazionali e mondiali durante un secolo che gradualmente porterà, anche le periferie remote come il Vanoi, ad avvicinarsi sempre di più al centro, ossia all'emergere di una sostanziale omogeneità culturale.
Ad esempio è venuta meno la lunga era durante la quale la grande maggioranza del genere umano è vissuta coltivando campi e allevando animali.
Il Novecento è stato anche il secolo della fotografia dove i mutamenti, tanto profondi quanto irreversibili, sono stati in molti casi immortalati e documentati da immagini fotografiche.
Per questo motivo abbiamo pensato di proporre una mostra fotografica, frutto di accurata selezione di immagini contenute nelle scatole dei ricordi delle famiglie del Vanoi, che siano in grado di raccontare in modo semplice, diretto ed efficace la storia del Novecento.
Le immagini saranno esposte lungo la "linea del tempo del Novecento" presso la Casa del Sentiero Etnografico di Caoria, e saranno corredate da pochi testi ed ermetiche didascalie.
La mostra sarà a disposizione anche per accogliere quelle fotografie che i visitatori vorranno aggiungere durante il periodo di apertura da inizio luglio alla seconda domenica di settembre.
L'allestimento sarà successivamente disponibile alle scuole che lo potranno utilizzare come "laboratorio di storia del Novecento".