La montagna friulana preserva nei suoi territori risorse altrove dimenticate. Tra queste vi sono quelle agricole: specie, razze e varietà che nel corso del tempo sono state tramandate di generazione in generazione.
L'isolamento geografico della Val Resia ha consentito la conservazione di un'interessante biodiversità vegetale: sia l'aglio - che i Resiani chiamano strok - sia i fagioli e il mais della vallata sono stati oggetto di studio da parte della Facoltà di Agraria dell'Università di Udine. Sono state individuate una specifica varietà di aglio e ben trenta diversi ecotipi di fagiolo.
Con la collaborazione del Comune di Resia e del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, che comprende nel suo territorio gran parte della valle di Resia, è stato avviato un progetto di valorizzazione dell'aglio locale che è di grande qualità, molto aromatico, con bulbi piccolini a tunica rossastra, ognuno dei quali ha 6/8 spicchi, ed è privo di spicchi centrali. Un tempo nelle serate estive - dopo il raccolto che avveniva tra la fine di luglio e la prima decade di agosto - si intrecciavano lunghe reste, qui chiamate kite (treccie) che venivano appese fuori dalle case in ambiente asciutto ed aerato e consumate a poco a poco. Oggi l'aglio è confezionato in piccoli mazzetti da 4-5 bulbi e si conserva anche per un anno. Lo strok è particolarmente adatto alla produzione di salumi perché è dolce, privo dell'aroma a volte acre delle varietà più comuni. Le coltivazioni della vallata sono naturali, la concimazione avviene con letame bovino e solo raramente servono trattamenti antiparassitari.
L'aglio di Resia è rientrato tra i Presìdi Slow Food, progetti che tutelano piccole produzioni di qualità da salvaguardare, realizzate secondo pratiche tradizionali (www.presidislowfood.it).
E' nato per valorizzare questo piccolo patrimonio di biodiversità: una strada da percorrere per contribuire allo sviluppo della comunità resiana, ponendo freno all'emigrazione dei suoi abitanti alla ricerca di un lavoro nella pianura friulana, e per dare vitalità a un'area protetta che non vuole essere un semplice museo naturale. Il progetto, partito grazie ad un finanziamento del già "Imont" (oggi EIM Ente Italiano della Montagna), è ora portato avanti in maniera congiunta dall'Ente Parco Naturale delle Prealpi Giulie, dal Comune di Resia e dal Cirmont (Centro internazionale di ricerca per la montagna) di Amaro. Collaborano al progetto anche alcune associazioni locali.
Referente dei produttori e per informazioni: Laura Beltrame (Presidente dell'Associazione che riunisce i produttori) - Cell. 335/5708226 - tuciza62@libero.it
Reperibilità del prodotto: agosto, settembre e ottobre di ogni anno. In altri periodi dell'anno è difficile trovarne in quanto si tratta di modeste produzioni.