(Serra San Bruno, 03 Mar 15) Il personale del Parco Naturale Regionale delle Serre unitamente a quello dei profili del progetto "Natura e turismo" nato dalla collaborazione con l'Azienda Calabria Lavoro in qualità di ente proponete, proseguono le attività di riqualificazione e rilancio del patrimonio naturalistico e storico culturale del Parco. In un contesto naturalistico straordinario vivono i 26 comuni che rientrano nel perimetro dell'Area protetta della Regione Calabria nella quale gli enti comunali, nel corso dell'anno, non mancano di organizzare coinvolgenti iniziative per cittadini e turisti di passaggio, grazie anche all'ospitalità dei rifugi montani e ai numerosi agriturismi presenti in tutta la sua estensione. In questo quadro la missione del Parco delle Serre, è quella di preservare e tutelare un patrimonio naturalistico e storico-architettonico dal valore inestimabile.
Dalla regolarizzazione e decespugliamento del piano viabile, all'eliminazione dei materiali che possono intralciare il passaggio dei visitatori, proseguono la realizzazione di canalette per lo scolo delle acque, la manutenzione di muretti a secco e costruzione di gradinate in legno e pietra, che sono soltanto alcuni degli interventi di conservazione e recupero portati a termine dal personale del Parco Naturale Regionale delle Serre nell'ambito di un progetto di cura e miglioramento dei sentieri e percorsi naturalistici. I lavoratori si sono occupati, inoltre, della cura del vivaio "Rosarella" e delle strade adiacenti alla Certosa, millenario monastero voluto da Bruno di Colonia, fondatore dell'Ordine dei certosini, e del ripristino del regolare deflusso delle acque presso il Santuario mariano di Santa Maria del Bosco, luogo ameno nel quale si trova il laghetto nelle cui acque gelide, il Santo era solito inginocchiarsi per pregare in penitenza nella costante ricerca dell'incontro con Dio.
Il Parco delle Serre, sta per mettere in campo delle azioni mirate dirette al miglioramento della fruizione dei sentieri, a cominciare da quello "Frassati", grazie alla predisposizione di un piano ripristino e la messa in sicurezza di alcuni tratti del percorso. Un piano di recupero è volto poi alla riqualificazione dell'Oasi naturalistica del Lago Angitola, che pur essendo riconosciuta "zona umida di valenza internazionale" non risultava però area protetta nazionale ai sensi della legge 394/91 e pertanto è stata inglobata recentemente nel perimetro del Parco. Il lago infatti presenta un alto grado di vulnerabilità poiché è un ambiente artificiale in cui la gestione della variazione delle acque è fondamentale per il mantenimento delle caratteristiche delle catene trofiche acquatiche a della vegetazione di sponda, importante per la nidificazione degli uccelli.