Il percorso si separa da quello "ad anello" dopo aver superato l'osservatorio della Pavoncella. Oltrepassato l'argine il sentiero, che viene chiamato anche del Mondo Unito, attraversa una zona di bosco golenale sui pascoli, fino all'osservatorio detto del Biancospino. Questo punto d'osservazione è affacciato sul lato opposto dell'area di ripristino.
Al pomeriggio e d'inverno è il luogo ideale per osservare i grandi stormi di oche lombardelle (o altre specie) al pascolo. Proseguendo da qui si incontrano i prati umidi della golena fluviale. Rapidamente il paesaggio cambia offrendo una visuale aperta su entrambi i lati. A destra il sentiero si avvicina al fiume sulle cui sponde erose dalle acque i frassini ossifilli si piegano specchiandosi nell'acqua. Superato il punto cosiddetto di "Mezza Cona" si arriva all'ultimo osservatorio attrezzato in direzione della foce: l'osservatorio del "Cioss", dal nome veneto- bisiaco del fischione (Anas penelope). Da qui si osservano il lato sud dei campi riallagati e la vasta distesa di velme e barene. Più avanti la vista si apre sul Golfo di Trieste. Si osserva in distanza l'alta costa calcarea delle falesie di Duino. Da qui fino alla foce, nel mese di novembre, è possibile osservare fino a 20-30.000 anatidi di molte specie che si radunano per alimentarsi. Nella zona di marea, durante tutto l'anno, si osserva numeroso il chiurlo maggiore (Numenius arquata), simbolo della Riserva, ma sono anche particolarmente abbondanti limicoli come i piovanelli pancianera (Calidris alpina) e le pivieresse (Squatarola squatarola). La visita guidata termina poi percorrendo il sentiero a ritroso.
Province: Gorizia, Udine Regioni: Friuli-Venezia Giulia