(Crotone, 11 Gen 12) Ripopolare i fondali crotonesi di astici e aragoste, pregiati crostacei del Mediterraneo, al fine di sostenere la pesca artigianale e gli operatori del settore, migliorando così le condizioni di pesca all'interno dell'Area Marina Protetta "Capo Rizzuto". Questo è l'ambizioso obiettivo del progetto promosso dall'AMP, in collaborazione con il Centro Ittiogenico delle Saline di Tarquinia, gestito dal Dipartimento di Ecologia e Sviluppo Economico Sostenibile dell'Università degli Studi della Tuscia, presentato nell'ambito del FEP 2007/2012 (Fondo Europeo pesca) - mis. 3.2 "Misure tese a preservare la flora e la fauna acquatiche"). Tutti i dettagli del progetto sono stati illustrati questa mattina nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente della Provincia, Stano Zurlo, il vice presidente Ubaldo Prati, il dirigente Antonio Leto, il funzionario dell'Amp Simone Scalise, la biologa Stefania Giglio. Il progetto, predisposto dagli uffici dell'AMP "Capo Rizzuto", è stato approvato con decreto della Regione Calabria n. 16027 del 22.12.2011 per un importo complessivo di 206.338,98 euro e prevede fasi operative successive: la prima consiste nell'acquisizione e conseguente rilascio in mare di circa 15.000 astici pre-bentonici, la seconda consiste nell'acquisizione e conseguente rilascio in mare di circa 1.000 astici giovani bentonici (di lunghezza pari a 1-1,5 cm), di medesima provenienza. Nel corso delle fasi successive si stima di rilasciare circa 450 kg di aragosta rossa (corrispondenti a circa n. 700-750 esemplari, in un arco temporale di 18 mesi. La liberazione degli esemplari di astice avverrà al di fuori dei limiti dell'AMP Capo Rizzuto, previo trasporto mediante imbarcazione attrezzata dai punti di raccolta ai punti di rilascio, con l'ausilio di personale specializzato (operatori subacquei e biologi) che provvederà ad accompagnare e distribuire gli individui sul fondale prescelto. Fondamentale sarà il supporto delle cooperative di piccola pesca artigianale, con le quali è in fase di avvio una fattiva collaborazione che si pone come obiettivo quello di ridurre lo sforzo di pesca all'interno dell'AMP, al fine di consentirne un ripopolamento ittico, garantendo, al contempo, un sostegno al reddito grazie all'immissione di crostacei ed aragoste.
"La Provincia sostiene con convinzione questo progetto- commentano il presidente della Provincia Stano Zurlo ed il vice presidente Ubaldo Prati- perché l'intervento proposto, consiste in una immissione di specie autoctone quali "homarus gammarus" (astice locale) e di "palinurus elephas" (aragosta rossa), che non richiede manipolazioni da parte dell'uomo, in quanto le specie non vengono nutrite artificialmente e sono mantenute nel loro ambiente naturale. Il tutto -concludono Zurlo e Prati- con un duplice scopo: arricchire l'ecosistema marino crotonese e fornire al settore ittico una risorsa importante, attraverso attività di prelievo controllato". Nel corso dell'incontro con i giornalisti è stato sottolineato l'impegno profuso per l'ottenimento del finanziamento. "In un periodo difficile in relazione al taglio nei trasferimenti statali -hanno sottolineato Zurlo, Prati e Leto- è necessario sempre più partecipare a bandi comunitari e vincerli senza così pesare sul bilancio ordinario". Il presidente Zurlo ha inoltre informato i giornalisti che l'Ente intermedio ha, di recente, avanzato una proposta che mira a far inserire l'Amp fra i soggetti beneficiari delle cosiddette "royalties" derivanti dall'estrazione del gas metano nel mare crotonese. A margine della conferenza stampa infine, sono stati informati i giornalisti dell'ottimo risultato ottenuto dal progetto "E…state nei Parchi" che ha consentito la scorsa estate a 300 nuclei familiari, complessivamente un migliaio di persone, di trascorrere un periodo di vacanza nel crotonese con un abbattimento dei costi del 90%. Quanti hanno partecipato all'iniziativa hanno potuto usufruire di vitto, alloggio ed ovviamente di partecipare ad escursioni e visite guidati nel territorio dell'Amp.