(Siracusa, 08 Apr 16) La salvaguardia e lo sviluppo del mare Mediterraneo" è il tema trattato stamani nella sede dell'Area Marina Protetta del Plemmirio.
"L'evento si è svolto nella sala "Ferruzza-Romano" nell'ambito delle "Giornate dedicate alla Biodiversità post Expo 2015 Milano" organizzati dall'Amp del Plemmirio, dal gennaio scorso a cui stamani hanno preso parte gli studenti del "Quintiliano" del "Nautico" e del "Rizza" .
Per il pregio dei relatori intervenuti, la Giornata in programma ha rappresentato l'apice degli eventi proposti alle medie superiori, e in questo caso aperto anche alle associazioni ambientaliste, pescatori, diving, subacquei e a tutti gli interessati all'argomento mare in generale.
A darsi appuntamento, per l'occasione, un pool di relatori d'eccezione.
Ha introdotto i lavori il presidente dell'Amp del Plemmirio Sebastiano Romano il quale si è soffermato sui cambiamenti climatici
"La liberazione di Co2 nell'atmosfera - ha rilevato - che scaturisce dai prelievi di fossili, carbone, petrolio e gas è responsabile dell'effetto serra e quindi dell'aumento delle temperature nel pianeta, ovviamente la Co2 si scioglie anche nelle acque oceaniche provocando una acidificazione delle acque del mare, scatenando la modifica in negativo della biodioversità marina.
Oggi abbiamo cercato di fare il punto sulla biodiversità nel Mediterraneo che essendo un mare chiuso si presenta come estremamente fragile sotto questo punto di vista, vulnerabile rispetto alla pesca industriale, alle estrazioni fossili e tutto ciò che contribuisce alla alterazione del delicato ecosistema marino"
Il presidente dell'oasi marina siracusana, ha poi espresso particolare apprezzamento per l'interesse mostrato dal giovane parterre per le tematiche sul tappeto e ha ringraziato tutti gli intervenuti, anche in qualità di ospiti nel parterre.
Sul tema della Giornata, accompagnata da un filmato e immagini mozzafiato dei fondali del Plemmirio, si è poi soffermato anche il direttore dell'Amp del Plemmirio Rosalba Rizza e che ha fortemente voluto anche portare, all'interno dell'Amp siracusana, un momento di confronto con le altre aree marine siciliane.
Esauriente la relazione sulla Tutela della Biodiversità, aspetti scientifico-ambientali, affidato al direttore Ispra, Franco Andaloro e al direttore dell'Arpa Sicilia Gaetano Valastro .
Nonostante la complessità dell'argomento, gli studenti sono stati catturati dall'abilità oratoria dei relatori e hanno seguito con attenzione tutti gli interventi.
"Ogni anno, ormai - ha detto tra l'altro Andaloro - non è più uguale all'altro e di questo ci rendiamo ormai conto tutti". Il direttore Ispra, ha analizzato "il collasso di pesce azzurro in Sicilia" entro i cui stomaci è possibile ritrovare sempre più spesso microplastiche, passando dalla morte improvvisa di creature marine come le balene o i delfini , accompagnando le sue parole con eloquenti immagini proiettate in sala.
Il direttore Arpa Sicilia ha invece illustrato alcune direttive in ambito regionale attinenti al monitoraggio e al controllo del mare siciliano, annunciando tra le altre cose, anche la partenza di monitoraggi entro le 12miglia, anche vicino alle piattaforme petrolifere , tra cui quella di Gela, in cui l'Agenzia sarà impegnata a breve. Valastro ha anche commentato positivamente i protocolli siglati negli ultimi anni con l'Amp del Plemmirio che fanno dell'oasi marina aretusea "una miniera di dati che dovranno ora essere attentamente analizzati"
Grande interesse nel parterre ha suscitato l'intervento, peraltro molto atteso, del direttore delle Campagne di Greenpeace Italia Alessandro Giannì, il quale ha scelto Siracusa e la sede del Consorzio Plemmirio, per rilanciare un tema di scottante attualità alla vigilia del referendum del 17 aprile la "Valutazione dell'impatto ambientale delle trivellazioni sulle aree marine protette ed economia del mare".
Un appello tout court "assolutamente fazioso", come lui stesso ha commentato, quello di Giannì lanciato dalla sede del Consorzio Plemmirio:
_Il prossimo 17 aprile dobbiamo votare Sì per liberare i nostri mari da ferrovecchi inquinanti, impattanti e poco produttivi - ha detto - Ma non solo: votando sì, potremo anche fermare la costruzione dei nuovi impianti già autorizzati al largo delle splendide coste siciliane.
Come emerso da una recente inchiesta giornalistica, la piattaforma Vega, situata al largo di Licata, tra il 1989 e il 2007 ha illecitamente smaltito quasi mezzo milione di metri cubi di acque inquinate con metalli, idrocarburi e altre sostanze. Praticamente, a una ventina di chilometri dalle coste siciliane, è stata creata una pericolosa discarica sottomarina che rischia di contaminare per secoli fondali meravigliosi, ricchi di biodiversità e specie uniche. Eppure, nonostante un processo partito nel 2007, nel 2012 il Ministero dello Sviluppo Economico ha concesso una proroga per continuare le attività. Un provvedimento che consente addirittura di realizzare nuovi pozzi nel campo Vega nonostante il divieto di trivellazione entro le 12 miglia, perché autorizzati in precedenza. Se vincerà il Sì al referendum del 17 aprile difficilmente Vega B si farà. La concessione non potrà più avere vita indefinita, ma scadrà nel 2022. Troppo presto affinché il progetto sia economicamente conveniente: un altro ottimo motivo per votare Sì_.
Gli esperti di Greenpeace hanno peraltro selezionato per l'occasione alcuni short video di grande impatto volti a fare riflettere l'uditorio sulla bellezza ma anche sui tanti pericoli che incombono sul Mare nostrum.
A seguire, il toccante racconto di una immersione marina di Patrizia Maiorca, da anni impegnata in alcune battaglie a protezione del delicato ecosistema marino che ha strappato applausi a scena aperta del giovane uditorio.
A concludere la giornata un dibattito sul "Futuro delle aree marine protette siciliane" moderato dal direttore dell'Amp Plemmirio, a cui hanno preso parte Stefano Donati (Amp Isole Egadi), Salvatore Livreri Console (area Marina Protetta Ustica) e Giulia Casamento (Amp Isole Pelagie)
Vivace e coinvolgente il dibattito seguito in sala, tra cui va annotata la preoccupazione per il futuro della salute del mare espressa da un pescatore locale e l'invito ai relatori intervenuti "a continuare nella loro opera di salvaguardia e tutela del mare" espresso a conclusione da uno studente del Nautico.